Sviluppo inclusivo di comunità: progetto su un futuro di partecipazione rivolto a disabilità croniche

“In un mondo che invecchia e che diminuisce in servizi e risorse sanitarie e sociali occorre mettere in campo azioni che vadano a sopperire sia la diminuzione delle funzioni motorie sia la diminuzione di offerta da parte del sistema.

In pratica occorre pensare a nuovi modelli sociali che aiutino il sistema sanitario a mantenere attive le persone attraverso soluzioni percorribili .”

Recentemente sono sorti,prima all’estero e poi in Italia,attività di aiuto su base comunitaria che prevedono riattivazioni motorie e quindi facilitazioni a muoversi in persone anziane o con disabilità croniche o cronicizzanti che limitano la vita di qualità.

Ma riabilitare o riattivare funzioni spesso non basta occorre aumentare i luoghi di aggregazione sociale e nel contempo rallentare la progressione delle complicanze delle malattie croniche.

Mantenersi attivi si certo..ma spesso non basta o non è facilmente attuabile.La crisi economica ha tolto dalle tasche di molti italiani il denaro sufficiente per curarsi e ,nel contempo,la stessa crisi ha ridotto le offerte di cura del SSN.

Le idee nuove non mancano…una potrebbe essere lo sviluppo inclusivo su base comunitaria,già attivo in molti Paesi in scia alla riabilitazione comunitaria.

Il problema è avere modo di applicarlo.

Per agevolarlo occorrerebbe una collaborazione tra pubblico,privato sociale e volontariato che garantisca un pò dovunque in luoghi o quartieri del disagio sociale una attività positiva.La malitudine e l’invecchiamento portano le persone ad isolarsi ed a deprimersi.La comunità,l’attività,il da farsi con l’obiettivo comune di migliorare situazioni sociali e personali può essere una risposta vincente per il miglioramento della qualità della vita di persone disabili ed anziane e per le loro famiglie.

Ci stiamo provando a Bagnoregio,Ferrara,Napoli,Roma,Forli,Bertinoro…con contatti di associazioni,singole persone,amministrazioni comunali ed ASL.

A Bagnoregio lo sviluppo inclusivo viene proposto all’interno della Casa della Salute..a Napoli per strada ,a Roma nei quartieri del disagio

A Forli da qualche tempo si aiutano persone con disabilità croniche presso l’Associazione Paolo Babini in collaborazione con l’amministrazione comunale e la Fondazione Cassa dei Risparmi .Presto anche un altro progetto inizierà ad essere attivo a Barisano oltre a quello già attivo a Santa Maria Nuova di Bertinoro.

Occorrerebbe mettersi attorno ad un tavolo e ,tutti insieme,decidere ciò che è possibile fare per anziani ,disabili e relative famiglie che attualmente sono ,se non abbandonati,perlomeno trascurati anche da chi dovrebbe sostenerli.

Germano Pestelli