Forlimpopoli, consegna il premio Artusi il direttore della Fao Graziano da Silva

Jose Graziano da Silva, direttore generale della Fao

Il direttore generale della Fao, José Graziano da Silva, sarà ospite nella città artusiana. L’appuntamento è per sabato 24 novembre alle 15.00 a Casa Artusi (Chiesa dei Servi) a Forlimpopoli, con la consegna del Premio Artusi. Non solo un momento celebrativo che chiude la Festa Artusiana, ma un pomeriggio di riflessione a tutto tondo sul cibo, sulle risorse, sulla fame in ambito mondiale.

Sono la storia e l’attualità di Da Silva a dirlo. Da tre decadi è impegnato sui temi della sicurezza alimentare e dello sviluppo rurale dell’agricoltura, artefice anche del programma “Fame Zero” in Brasile, introdotto nel 2003 per garantire il diritto di accesso ai prodotti alimentari di base e sradicare la fame nel paese più grande e popolato del Sud America. Un percorso di questo tipo non poteva che incontrarsi con Forlimpopoli, città natale del padre della cucina italiana, e in particolare con il Premio Artusi da sempre momento di confronto sui rapporti cibo-uomo.

A scegliere il nome di Da Silva in questo 2018 anno del cibo italiano è stato il Comitato scientifico di Casa Artusi. Questa la motivazione del riconoscimento: “Il Premio Artusi 2018 a José Graziano da Silva per l’impegno profuso con grande efficacia e coerenza, sia alla guida della Fao sia nell’ambito del progetto brasiliano “Fame Zero”, per la lotta contro la fame e la malnutrizione. Il riconoscimento artusiano vuole sottolineare il lavoro straordinario svolto a sostegno delle comunità locali fondato sul concetto di cibo sano e biodiversità agricola e alimentare. La salute e la nutrizione richiedono la connessione del concetto di cibo a quello di agricoltura”.

Nelle edizioni passate il Premio Artusi è stato assegnato, per citare gli ultimi vincitori, al Comitato per la Lotta alla fame (Italia – 2007), Wendell Berry (2008), Serge Latouche (2009), Don Luigi Ciotti (2010), Oscar Farinetti (2011), Andrea Segrè (2012), Mary Ann Esposito (2013), Enzo Bianchi (2014), Alberto Alessi (2015) e Carlo Petrini (2016), Vittorio Citterio (2017).

José Graziano da Silva si è occupato per oltre 30 anni di sicurezza alimentare, sviluppo rurale e agricoltura, in particolare come artefice del programma “Fame Zero” del Brasile, e ora lo continua a fare come direttore generale della Fao. Ha guidato la squadra che ha progettato il programma “Fame Zero” e, nel 2003, è stato incaricato dall’allora presidente Luiz Inácio Lula da Silva, di attuare il programma come ministro speciale per la sicurezza alimentare e lotta contro la fame. È stato a capo dell’Ufficio regionale della Fao per l’America Latina e i Caraibi dal 2006 al 2011. È stato nominato direttore generale della Fao ed è entrato in carica il 1° gennaio 2012. Dopo il suo primo mandato, conclusosi nel 31 luglio 2015, Graziano da Silva è stato rieletto per un secondo mandato di 4 anni (1° agosto 2015 – 31 luglio 2019) avendo ricevuto i voti di 177 paesi durante la 39ª Conferenza della Fao. Al timone della Fao, ha affinato il focus strategico dell’organizzazione, rafforzandone la presenza a livello internazionale.

Sta lavorando per promuovere una migliore cultura sul valore del cibo e creare consenso sulle questioni relative alla sicurezza alimentare. Ha anche incoraggiato una più stretta cooperazione con i partners per lo sviluppo, sostiene la cooperazione Sud-Sud del mondo e ha potenziato la collaborazione con la società civile e il settore privato, comprese le organizzazioni di agricoltori e le cooperative per i piccoli produttori.

José Graziano da Silva ha conseguito una Laurea in Agronomia e un Master in Economia e Sociologia Rurale presso l’Università di San Paolo (Usp) e un Dottorato di Ricerca in Scienze Economiche dell’Università Statale di Campinas (Uicamp). Ha anche Laurea di post-dottorato in Latin American Studies (University College of London) e Environmental Studies (University of California, Santa Cruz). Brasiliano e italiano per nazionalità, è sposato con Paola Ligasacchi e ha due figli e quattro nipoti. Per info: www.festartusiana.it; www.forlimpopolicittasrtusiana.it.