Camera di Commercio della Romagna, l’innovazione come ecosistema di valore

Di fronte alla sfida della rivoluzione digitale e delle filiere globali incentrate sui servizi, le imprese romagnole delle province di Forlì-Cesena e Rimini si difendono con nuove strategie di innovazione, anche se aumenta la complessità delle competenze e delle tecnologie necessarie per garantire competitività e sostenibilità dei processi produttivi.

Secondo l’Osservatorio Innovazione 2018, un tema cruciale della nuova competizione digitale e delle filiere globali è l’integrazione tra produzione e servizi. In Romagna, il 43% delle aziende manifatturiere integra già servizi nei propri processi produttivi, superando la media regionale che è di 39%. Più accentuata l’integrazione per le imprese manifatturiere di Rimini. Se si guarda poi al modello di business incentrato sull’economia dei servizi, in Romagna, sulla base dell’indice di propensione ai servizi creato all’interno dell’osservatorio, il 50% delle imprese ha già un modello di business incentrato su maggiore prossimità con il cliente, interoperabilità tra le fasi produttive, innovazione che nasce da relazioni utente e produttore (la media regionale è del 53%).

Articolato è anche l’universo delle capacità di innovazione delle imprese romagnole. Sulla base dei profili tecnologici mappati all’interno dell’osservatorio, le imprese delle province di Forlì-Cesena e Rimini presentano quattro profili innovativi. Rispetto al campione di imprese analizzato, le imprese leader, con una capacità elevata di governare il nuovo paradigma della prossimità all’interno dell’ecosistema di relazioni con fornitori e clienti, anche con capacità di utilizzare reti internazionali e tecnologie avanzate, rappresentano il 24%; le imprese proattive, che non detengono una leadership tecnologica di settore ma lavorano costantemente sullo sviluppo innovativo di prodotti e servizi, sono il 28%; le imprese adattive, che hanno un profilo di “inseguimento” dell’innovazione in relazione ai cambiamenti che avvengono nel proprio settore e nel mercato, sono l’11%; le imprese tardive, che mostrano un ritardo di “sintonizzazione” con il fenomeno innovativo che interessa le filiere globali e le altre imprese regionali, mostrando una vulnerabilità più probabile anche nella perdita di valore, sono il 37%.

A livello di province, emerge una diversa specializzazione delle imprese leader: a Forlì-Cesena è più probabile trovare leader nell’ambito dei servizi ad alta intensità di conoscenza; a Rimini è più probabile che siano leader le imprese dell’industria della salute e del benessere.

Questo in sintesi quanto emerge dai dati dell’Osservatorio sull’ecosistema dell’innovazione nell’area Romagna (Forlì-Cesena e Rimini), un approfondimento dell’Osservatorio regionale, elaborato da Cise (Centro per l’Innovazione e lo Sviluppo Economico, Azienda Speciale della Camera di commercio della Romagna) con la collaborazione scientifica di Antares, e presentato, venerdì 26 ottobre, nella sede di Rimini della Camera di commercio della Romagna.