Confindustria Forlì-Cesena, esposti i risultati congiuntuali: la crescita rallenta
Vocazione manifatturiera e propensione all’export, leve su cui continuare a lavorare. Dati positivi, ma con un rallentamento del trend di crescita registrato nel corso del semestre precedente. È quanto emerge dell’indagine congiunturale svolta presso le imprese associate di Confindustria Forlì-Cesena, mettendo a confronto il primo semestre 2018 rispetto allo stesso semestre dell’anno precedente.
Si registra mediamente un miglioramento dei risultati aziendali, segnalando – però – una diminuzione nelle previsioni che gli imprenditori esprimono rispetto ai prossimi mesi in termini di crescita. I risultati conseguiti sono quindi positivi, ma cresce l’incertezza alimentata da un contesto generale caratterizzato dal rallentamento di alcune economie, dal cambiamento del governo italiano e da minacce daziarie estere le cui conseguenze sono difficilmente prevedibili.
I principali indicatori segnano le seguenti variazioni rispetto allo stesso semestre dell’anno precedente, tutte con segno positivo: produzione (+3,37%), fatturato complessivo (+3,03%), fatturato interno (+6,73%), fatturato estero (+2,11%) e occupazione (+1,86%). Buon incremento per il mercato interno anche grazie alle misure fiscali di sostegno agli investimenti (in particolare Sabatini, Iper e Super ammortamento, Credito d’imposta Ricerca e Sviluppo). Nonostante il rallentamento delle vendite sui mercati esteri in questa prima parte dell’anno, si segnala una variazione positiva delle esportazioni e una ripresa del settore edile (confermata dall’incremento del volume di affari dopo anni di crisi gravissima). Segnali positivi per l’occupazione, con previsione di stazionarietà per i mesi successivi.
A livello regionale, la disoccupazione è calata dello 0,5% nel primo trimestre 2018 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (dal 7% al 6,5%). L’Emilia-Romagna è diventata uno dei lati del nuovo triangolo industriale italiano che unisce Veneto e Lombardia: produce il 9% del Pil nazionale, il 13% dell’export ed il 16% della spesa privata in Ricerca e Sviluppo, con tassi di crescita leader in Italia.
A livello nazionale, la produzione industriale italiana è tornata a crescere nel secondo trimestre 2018, ma avanza con un ritmo fiacco e contemporaneamente la fiducia degli imprenditori è in graduale peggioramento da marzo, data dalla quale si sono registrati alcuni segnali di rallentamento della domanda estera. A livello internazionale sono gli Usa al momento a dare il maggior sostegno alla crescita economica, seguiti dall’Europa, mentre meno robusto pare il contributo dei paesi emergenti. Questo particolare momento è sicuramente contraddistinto da una forte incertezza che a livello europeo risente anche del nuovo quadro politico, mentre a livello internazionale grande preoccupazione deriva dalla politica commerciale americana e le conseguenti probabili ritorsioni, che potrebbero frenare la crescita globale.