Azione Cattolica diocesana, il messaggio che apre l’anno associativo

La giornata di apertura dell’anno associativo il 29 settembre a San Paolo

“I laici sono chiamati a evangelizzare”, in quanto credenti che “vivono nel mondo”: “discepoli-missionari” che “sperimentano e testimoniano la loro fede dentro e attraverso le diverse e concrete dimensioni dell’esistenza umana, nei suoi contorni familiari, sociali, politici, lavorativi, culturali”. Parte da questa premessa Edoardo Russo, presidente diocesano dell’Azione cattolica di Forlì-Bertinoro intervenendo alla giornata di inizio anno associativo che si è svolta sabato 29 settembre presso i locali della parrocchia di San Paolo. Tra gli ambiti di testimonianza e impegno dell’Ac il servizio della carità. “Da sempre, l’Azione cattolica collabora ordinariamente con la Caritas, a tutti i livelli: promuovendo con essa specifiche iniziative, aderendo a campagne che essa realizza, incoraggiando e formando i propri aderenti a impegnarsi nel volontariato”, continua Russo.

Quindi la politica con la P maiuscola: l’Ac offre “un contributo significativo alla responsabilizzazione e valorizzazione dei laici”, attraverso la cura di percorsi mirati a formare credenti consapevoli delle proprie responsabilità di cittadini e attraverso l’accompagnamento di quanti decidono di dedicarsi in maniera diretta all’azione politica, infine attraverso un’azione direttamente politica, “con cui l’associazione, pur restando nei confini di un impegno che non può essere di partito, riesce comunque a incidere sulla realtà”. Ulteriore ambito quello dell’impegno educativo e culturale. L’impegno evangelizzatore, dice Russo, “passa attraverso un’unione profonda tra fede e vita”. Tuttavia, i laici capaci di vivere queste corresponsabilità non spuntano dal nulla, ma vanno “formati, fatti crescere e sostenuti”. Per questo l’associazione ha scelto la via della formazione permanente che accompagna “ogni stagione della vita”.