Camera di Commercio, migliorano le performance delle società di capitale

Secondo le elaborazioni dell’Ufficio Studi della Camera di commercio della Romagna su dati Infocamere relativi ad un insieme di bilanci delle società di capitale delle province di Forlì-Cesena e di Rimini per gli ultimi 3 anni (2015-2016-2017), i principali aggregati economici sono in miglioramento. Il campione preso in esame è realizzato con l’universo delle società (per azioni, a responsabilità limitata, cooperative e consorzi) compresenti nell’ultimo triennio e che hanno registrato nell’ultimo anno un valore della produzione maggiore di 100mila euro. Dato che tale universo costituisce la parte più strutturata del sistema produttivo, i valori relativi sono particolarmente rilevanti per cogliere la consistenza economica delle imprese delle relative province e la loro evoluzione nel medio periodo. Tali aggregati sono da considerarsi indicatori della posizione economica e finanziaria delle imprese registrate nel territorio e non rappresentano però quanto realizzato nel territorio.

Le elaborazioni sono riferite allo stesso insieme di bilanci dei tre anni in questione (2.116 in ogni anno; non sono considerate le società quotate, Ias e non obbligate Xbrl) per un valore della produzione pari a 7.709.083.761 euro (le grandi imprese – con oltre 50 milioni di euro di fatturato – sono lo 0,6%). Nel periodo 2015-17, il valore della produzione al lordo dell’inflazione (peraltro attestata su valori minimi) è aumentato dell’11%, il valore aggiunto (aggregato relativo all’attività caratteristica delle imprese) del 14%, l’Ebit (risultato ante oneri finanziari) del 26%, il risultato ante imposte del 44,5% e il risultato netto del 62%. Il trend in miglioramento è accelerato tra il 2016 e il 2017. Il valore complessivo della produzione rappresenta l’11% di quello regionale e corrisponde al 134,6 sulla media italiana.

Sulle 2.116 imprese osservate, nel 2017 1.746 sono risultate in utile e 370 in perdita (nel 2016 le società in utile sono risultate 1.680 mentre quelle in perdita 436). Osservando i principali indicatori caratteristici sul totale delle società tra il 2016 e il 2017 si rileva: un miglioramento della redditività operativa del capitale investito da 3,9 a 4,4; un miglioramento del margine di reddito operativo realizzato sulle vendite da 4,0 a 4,4; stabilità del “Capital Turnover” (capacità del capitale investito di generare vendite) a 1,0; stabilità della remunerazione del capitale di rischio a 6,7; quasi stabilità del livello di indipendenza finanziaria (porzione di attivo finanziario finanziato attraverso capitale proprio) da 36,6 a 36,4.

Gli stessi indicatori osservati per le società in utile evidenziano: un miglioramento della redditività operativa del capitale investito da 5,3 a 5,6; un miglioramento del margine di reddito operativo realizzato sulle vendite da 4,9 a 5,2; stabilità del “Capital Turnover” a 1,1; peggioramento della remunerazione del capitale di rischio da 10,2 a 9,6; quasi stabilità del livello di indipendenza finanziaria (porzione di attivo finanziario finanziato attraverso capitale proprio) da 37,3 a 37,1.

In termini di redditività operativa del capitale investito osservata per il totale delle società, come prevedibile il settore con il valore più alto è quello delle “assicurazioni e credito” (10,6), seguito dalle “attività manifatturiere etc..”(6,5) e costruzioni (4,3). Dal punto di vista dimensionale, il tasso di incremento del patrimonio netto risulta nettamente in crescita (+19,2% tra il 2016 e il 2017) e il migliore per le “medie” imprese; il dato peggiore (-5,7% sempre tra il 2016 e il 2017) è invece quello delle “micro” imprese.