Romagna Acque, l’impegno umanitario in Africa a fianco delle associazioni

Nei mesi scorsi, Romagna Acque ha dato il suo supporto ad alcuni progetti umanitari e sociali sviluppati in Africa da parte di associazioni romagnole e italiane. Fra questi, si segnala costruzione di una diga in Mali (in collaborazione con vari soggetti, tra cui la onlus Gente d’Africa) e quella di una scuola in Tanzania (con l’associazione RabbìOnlus di Forlì).
A fine aprile è stata ufficialmente inaugurata una nuova diga nell’area Sub-Sahariana del Mali. L’iniziativa è stata coordinata dall’associazione Gente d’Africa Onlus, che opera in quell’area da circa un decennio, adoperandosi nella realizzazione di opere in ambito sanitario, scolastico, idrico, sulla base dei principi della cooperazione e dell’auto-sostentamento delle popolazioni e delle etnie locali. In quelle regioni, la scarsità e la distanza dei punti di approvvigionamento idrico e la carenza di piogge ha un grosso impatto sulla sopravvivenza dei villaggi, che rischiano concretamente di essere oggetto di un esodo di massa ed essere definitivamente abbandonati.
La diga è stata realizzata nella provincia di Kayes, nota per essere una delle più roventi e inospitali zone dell’area Sub-Sahariana. La popolazione interessata è stimata intorno ai 23.000 abitanti, distribuiti in 21 villaggi.
La realizzazione della diga concorrerà a risolvere parte dei problemi di natura alimentare e sanitaria. Si prevede infatti che, grazie alla realizzazione della diga, la ritenzione delle acque in superficie potrà alimentare e mantenere le sorgenti sotterranee attive a cui attingere durante la stagione arida, permetterà di irrigare e rendere coltivabili campi adiacenti al bacino, e favorirà anche la pescicoltura già attiva in passato, prima che crollasse il vecchio sbarramento realizzato dai francesi alcuni decenni orsono. Inoltre, la costruzione della diga dovrebbe essere propedeutica anche alla realizzazione di un futuro ospedale nel territorio.

Il secondo progetto, quello della “Baba Egidy Nursery School”, a Songambele, in Tanzania, è nato dall’ultima richiesta di padre Egidio Guidi di costruire una scuola per i bambini del villaggio. Il progetto, a lui dedicato, ha preso il via nel 2012 con una campagna il cui slogan recitava “Un Asilo x Songambele… aiutaci a scrivere il loro futuro”. Grazie a numerose iniziative in centri commerciali, scuole, piazze e non solo, la raccolta fondi e l’avanzamento dei lavori sono andati di pari passo, fino all’11 marzo 2018.
Songambele è un villaggio di 6mila abitanti sito nel distretto di Mkoka, nella regione di Kongwa, distante 100 km dalla città di Dodoma. Qui non esiste l’asfalto e le case di “terra rossa” hanno il tetto impagliato, l’acqua si prende dai pozzi collettivi e la fornitura elettrica è un privilegio non per tutti. La scuola materna è composta da due palazzine su un lotto recintato: una riservata all’insegnamento con due aule da 30 bimbi ognuna e la segreteria, una per i servizi (cucina, mensa, lavanderia, ripostiglio e servizi igienici). I lavori sono stati eseguiti in cooperazione sociale dalle persone del villaggio sotto la direzione iniziale di Padre Egidio (scomparso nel 2014) e poi terminati dal successore Padre Gabriel. in tal modo permetterà agli individui di imparare un mestiere ed acquisire competenze

Verrà frequentata da bambini di età superiore ai tre anni, impareranno anche l’inglese che è la seconda lingua di Stato. Avrà una valenza centrale per lo sviluppo di tutta la comunità del villaggio ed è costruita con materiali locali, in modo da sviluppare l’economia interna. Garantirà servizi primari a tanti bambini: istruzione, acqua pulita ed un pasto caldo. In questo modo si ridurranno le malattie. L’impegno scolastico dei bambini permetterà alle madri di dedicarsi alle attività produttive incrementando il benessere della famiglia.
Rabbì Onlus è nata nel 2009 a sostegno delle opere del missionario romagnolo Padre Egidio Guidi. Lui era nato lungo il Rabbi, il fiume che attraversa Forlì, ed era un Rabbì, un maestro che aiutava i bambini bisognosi internazionali. Gli ambiti di intervento hanno riguardato progetti primari di sviluppo sociale legati all’alimentazione e alla scolarizzazione per formare le nuove generazioni in previsione di un inserimento nel locale mondo del lavoro.