“Dante. Tòta la Cumégia”: la maratona di lettura giunge alla quarta edizione

Da sinistra Franco Palmieri, direttore artistico di “Dante. Tòta la Cumégia”, e Davide Drei, sindaco di Forlì, nell’edizione 2017

Torna a Forlì l’ormai classico appuntamento con la lettura dell’intera “Divina Commedia”. Per la quarta edizione della maratona di lettura del poema integrale, è prevista una sola giornata, sabato 19 maggio dalle 8.30 alle 23.30 circa sotto il campanile dell’abbazia di San Mercuriale.

Il progetto “Dante. Tòta la Cumégia” 2018 è promosso dall’associazione culturale “Direzione21” e dal Comune di Forlì -assessorato alla cultura, in collaborazione con centro culturale “La Bottega dell’Orefice”, con il comitato della “Società Dante Alighieri”, dei Territori di Forlì-Cesena e con “Il Cammino di Dante”. La manifestazione si svolge grazie al sostegno della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì con il contributo di Cias, Olimpia Costruzioni srl, ristorante Le Macine, Emozioni in Fotografia, Orto del Brogliaccio, Farmacie Comunali Forlì, Poderi dal Nespoli, Come a Casa, Soluzione Casa, Sport Italia srl.

Sin dalla prima edizione, tenutasi a Forlì nel 2015, “Dante. Totà la Cumégia” ha incontrato grande interesse e consensi, con un’ottima partecipazione di tutti quei forlivesi che, in tre edizioni, hanno voluto dare voce al grande poema dantesco, facendolo risuonare nei cortili e nelle vie della nostra città. Momento centrale della manifestazione è la maratona dantesca. In tre anni, oltre 400 cantori si sono alternati nella lettura dei canti della Commedia, con un crescente coinvolgimento dei più giovani e degli studenti delle scuole primarie e secondarie.

Il luogo prescelto per la nuova maratona dantesca è il sagrato dell’abbazia di San Mercuriale che, già ai tempi in cui il Sommo Poeta fu ospite della corte di Scarpetta Ordelaffi, vide passare Dante sotto il suo campanile, testimone e narratore di eventi storici della nostra città, sapientemente narrati nella “Divina Commedia”, come il “sanguinoso mucchio” di “Franceschi”, di cui reca memoria la terzina incisa proprio sulla lapide murata alla base del campanile stesso.

Gli eventi sono a partecipazione libera.