Teatro Diego Fabbri: riparte il contemporaneo con il gruppo Habillé d’eau

Perché continuare a investire sul contemporaneo? Cosa offre alla società civile la sua presenza nel teatro principale di una città? Quali sono le domande che esso ci pone? Sono solo alcune delle questioni che la direzione artistica del Teatro Diego Fabbri, composta da Ruggero Sintoni, Claudio Casadio, Lorenzo Bazzocchi e Claudio Angelini, continua a porsi, cercando anche di offrirle alla città.

Una delle possibili risposte si rintraccia tra le pieghe delle scelte degli artisti e delle opere teatrali presenti in questa stagione, iniziata con il Festival Crisalide di novembre e che ora è pronta a un nuovo inizio: Habillé d’eau, Teatro delle Moire, gruppo nanou, Teatro Persona oltre a Masque Teatro e a Città di Ebla disegnano una costellazione di risposte a una serie di domande che ancora non abbiamo formulato. Perché confrontarsi con l’arte contemporanea è anche questo, relazionarsi con “l’ignoto ignoto”, per citare Mark Forsyth, ovvero con la possibilità di incontrare ciò che non si cerca, riconoscendo, dentro alla casualità della scoperta, la bellezza dell’inatteso.

In un’epoca in cui internet ci permette di trovare tutto ciò che desideriamo, la sfida risiede nel non accontentarsi di ottenere quello che già si sapeva di volere. Le cose migliori sono quelle di cui non si conosce l’esistenza fino al momento in cui non le si incontra e il teatro offre, oggi, questa possibilità: incontrare ciò che non si sa di desiderare.

La programmazione della stagione dedicata al contemporaneo prosegue con una sua propaggine primaverile: sabato 14 aprile alle 21.00 al Teatro Diego Fabbri accoglierà la formazione romana Habillé d’eau con “Euforia” una riflessione “agita” sul corpo e sui meccanismi della danza da tre performer in scena: “Vorrei allontanare le parole dal fatto. Il fatto è il corpo, costrutto assoluto, asserragliato nella materia, materia, autoevidente, interrogante, in assenza di cognizione, di intenzione, di veglia, manifesto, sembianza, simulacro”. Dopo lo spettacolo, alle ore 22.30 presso il ridotto del Teatro Diego Fabbri, incontro con Silvia Rampelli (coreografa di Habillé d’eau) e Romeo Castellucci (regista della Socìetas Raffaello Sanzio) coordinato da Enrico Pitozzi, ricercatore presso l’Università Iuav di Venezia.

Domenica 15 aprile, Silvia Rampelli condurrà un laboratorio alla Fabbrica delle Candele (dalle 14.30 alle 18.30). Il laboratorio è gratuito. Per info e iscrizioni, contattare Masque teatro: masque@masque.it; cell. 393.9707741; oppure Teatro Diego Fabbri: teatrodiegofabbri@comune.forli.fc.it; tel. 0543.712170 – 712172.