Sfide di fine vita: un convegno per informare sulla legge sul testamento biologico
“Un tema così importante come il fine vita non può e non deve prendere una deriva burocratica; prima di aprire uno sportello, serve condivisione e confronto”. L’assessore comunale al welfare Raoul Mosconi non ci sta a ridurre ad un
semplice modulo una scelta così importante come quella prevista dal testamento biologico, varato dalla nuova legge n. 219 del 14 dicembre 2017. Certo la modulistica è importante, e gli ufficiali di stato civile del Comune di Forlì sono già attrezzati per raccogliere le dichiarazioni dei cittadini, “Ma senza metterle in rete, a cominciare dal fascicolo sanitario individuale dell’Ausl – dice Mosconi – sono inutili”.
Il Comune di Forlì già dal 2016 ha attivato il registro per le Dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario, in convenzione con il Consiglio Notarile di Forlì e Rimini. Oggi, dopo l’approvazione della legge “Norme in materia di consenso informato e di Disposizioni Anticipate di Trattamenti”, conosciuta con l’acronimo ‘Dat’, si passa ad una nuova fase: “Vogliamo approfondire il tema informando i cittadini, promuovendo la formazione con i medici e gli infermieri e, soprattutto, diffondendo la consapevolezza nella comunità di quanto sia importante affrontare questo tema nel modo giusto, fuggendo da un approccio consumistico”.
Con questo obiettivo venerdì 23 marzo, alle ore 17.00, si tiene in salone comunale un convegno pubblico che riporta, già nel titolo, una delle domande centrali: “Sfide del fine vita: come garantire autonomia del paziente e tutela delle persone fragili?”. Il convegno sull’applicazione della normativa è promosso dal Comune di Forlì con l’associazione “Salute e Solidarietà”, il centro studi “Giovanni Donati” e l’U.O. di cure palliative, con il patrocinio dell’Ausl Romagna, dell’Ordine provinciale dei medici e degli infermieri, di Ipasvi e del Consiglio Notarile di Forlì e Rimini. Intervengono il direttore dell’Unità Operativa di cure palliative dell’Asl Romagna – ambito di Forlì Marco Maltoni, il docente di diritto penale della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bologna Stefano Canestrari e l’associato di medicina legale del Dipartimento di scienze mediche e chirurgiche Francesca Ingravallo.
“Il tema – conclude Mosconi – è davvero importante per tutti. Per condividere la consapevolezza del valore della vita”.