Donne Impresa Coldiretti rilancia la bachicoltura in Romagna
Come rilanciare uno storico settore della tradizione forlivese come la bachicoltura? La promozione di questa storica attività può diventare una nuova leva di sviluppo agricolo e occupazionale, come è emerso nell’ambito del convegno “La bachicoltura in Romagna – storia e opportunità” a cura di Donne Impresa Coldiretti diForlì. Oggi infatti, lo scenario è promettente grazie sopratutto alle possibilità di diversificazione in agricoltura introdotte dalla legge di Orientamento e all’interesse di Coldiretti.
In occasione del’incontro che si è svolto nella sede forlivese di Coldiretti (via Forlanini, 11) il 6 febbraio, sono intervenuti Lisa Paganelli, delegata di Donne Impresa Coldiretti, e Luciano Ravaglioli, direttore del Museo Ronchi. La struttura di Meldola ospita infatti un grande patrimonio di conoscenze relative al baco da seta. Ravaglioli, vedo e proprio custode delle tecniche di allevamento del baco da seta, è entrato nel merito dei segreti della coltivazione dei gelsi, pianta indispensabile all’alimentazione del baco, e degli aspetti economici legati a quest’attività. “La seta made in Italy sta scomparendo – ha aggiunto Ravaglioli – e questo nonostante un aumento della richiesta di un mercato in continua evoluzione, con utilizzi nei settori tessile, biomedicale, cosmetico e alimentare. Le opportunità non mancano e oggi è ancora più semplice investire nella bachicoltura grazie alle nuove tecnologie”.
Infine una testimonianza, da parte dell’imprenditrice Orietta Bernardi, che in pochi anni ha avviato un suo allevamento e ha iniziato a produrre seta cardata per il settore della moda, utilizzando il liquido di cardatura anche per la realizzazione di saponi.
Il responsabile fiscale di Impresa Verde Romagna Andrea Marconi ha evidenziato le opportunità offerte dalla legge di Orientamento, fortemente voluta da Coldiretti, che ha eliminato i carichi fiscali per le attività connesse all’agricoltura, tra le quali entrerà a breve anche la bachicoltura. “La bachicoltura romagnola – ha concluso il presidente Coldiretti Forlì-Cesena Andrea Ferrini – ha in sé un grande potenziale, agricolo e commerciale, perché è proprio dalla nostra provincia, dal bio-distretto di Meldola e della Val Bidente, che può ripartire quella filiera della seta che ha il valore aggiunto di essere completamente made in Italy”.