Madonna del Fuoco: torna la tradizionale Fiorita dei Bambini
Torna, domenica 28 gennaio la Fiorita dei bambini alla Madonna del Fuoco, con ritrovo alle 15.00 nella chiesa di San Filippo Neri (via Giorgina Saffi, 6).
Con una celebrazione che si rinnova da molti anni nella domenica che precede il 4 febbraio, giorno della festa, i bambini vengono in pellegrinaggio portando in omaggio alla Madonna del Fuoco fiori e disegni, che vengono lasciati alla cancellata della colonna in piazza del Duomo. È un’iniziativa che coinvolge centinaia di persone: bambini con le loro famiglie, associazioni, parrocchie e scuole, di cui fu iniziatore agli inizi degli anni ’80 il sacerdote forlivese don Francesco Ricci, educatore, missionario e comunicatore.
I partecipanti, seguendo lo striscione con il tema della Fiorita di quest’anno “Maria, madre della bellezza, prega per noi”, percorreranno corso Garibaldi fino a piazza del Duomo. Verrà portato un omaggio floreale alla chiesa del Miracolo, in via Cobelli, eretta nel luogo in cui si trovava la scuola di mastro Lombardino che bruciò la notte tra il 4 e il 5 febbraio 1428, preservando prodigiosamente l’immagine della Madonna. Altra sosta poi nella piazza antistante il Duomo, intitolata a Papa Giovanni Paolo II. I bambini lasceranno poi fiori e disegni alla colonna della Madonna del Fuoco, dove l’8 maggio 1986, durante la Fiorita organizzata nel giorno della sua storica visita a Forlì, si fermò in preghiera anche il Papa canonizzato il 27 aprile 2014. Dopo la sosta alla colonna, la Fiorita si concluderà in Cattedrale nella cappella della Patrona con la preghiera assieme a mons. Lino Pizzi. Al termine i bambini riceveranno un lumino da accendere alla finestra delle proprie case la sera della vigilia della festa. Saranno inoltre invitati a lasciare un’offerta per aiutare i bambini e le famiglie dell’Iraq sfollate a causa dell’Isis, che ora stanno tornando nelle loro case.
“È un evento che coinvolge sempre più persone, generazioni diverse, un popolo intero”, afferma don Enzo Scaioli, vicario episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali e coordinatore del comitato della Fiorita. “Già questo è un fatto straordinario, per ricordare e comunicare la nostra storia e i tanti testimoni che l’hanno costruita. Non è nostalgia, ma un modo per uscire incontro a tutti, perché ci sia oggi la possibilità di incontrare una speranza”.