Tradizioni popolari: A Ladino la benedizione degli animali per Sant’Antonio Abate

Come tutti gli anni, nella seconda domenica di gennaio la parrocchia di San Martino in Ladino celebra la festa di Sant’Antonio Abate, con la benedizione degli animali. La cerimonia religiosa è molto sentita dalla comunità ladinese, che ci tiene particolarmente a festeggiare la figura del santo, eremita egiziano figlio di agiati agricoltori vissuto nel terzo secolo dopo cristo. Rimasto orfano in giovanissima età, si dedicò interamente alla vita monacale vivendo in preghiera, povertà e castità, e fondando le prime comunità monastiche.

 L’immagine del santo con le vesti da eremita, la lunga barba bianca e sorretto da un bastone con accanto un porcellino e una vivida fiamma ai piedi, è sempre presente nelle abitazioni di ogni parrocchiano e, in particolare, viene gelosamente conservato nelle stalle a scopo propiziatorio.

La cerimonia di domenica 14 gennaio avrà inizio alle ore 9.00 con la celebrazione della messa officiata da don Marino Tozzi. Al termine con una preghiera di rito viene benedetto il pane messo a disposizione dei parrocchiani, distribuito ai fedeli unitamente alla sacra immaginetta di Sant’Antonio. Il pane benedetto, come da tradizione, viene dato in parte anche in pasto agli animali ammalati affinché, secondo una antica leggenda, possano guarire. L’officiante si reca poi davanti al prato di fronte alla chiesa, dove lo attendono una moltitudine di animali di ogni specie, in particolare cavalli, asini, animali da cortile, oltre a gatti e cani di ogni taglia, ai quali viene impartita una particolare benedizione.

Al termine della cerimonia, i parrocchiani predispongono per tutti i presenti un momento conviviale, costituito da un vino delle campagne circostanti, ciambella e dolci vari, preparati appositamente dalle laboriose donne della stessa parrocchia. Al termine dell’evento verranno anche quest’anno ricordati nella preghiera i parrocchiani scomparsi, che negli anni non mancavano di partecipare attivamente all’organizzazione di questa cerimonia, così sentita dalla coesa comunità ladinese.