“Anche un solo voto conta”

Il “non voto” può essere interpretato in vari modi: le difficoltà dei grandi anziani e dei residenti all’estero a recarsi ai seggi, sebbene conteggiati nel corpo elettorale; la deliberata volontà di dare voce a sentimenti di protesta; la disapprovazione sull’operato di questo e quel partito; il disinteresse endemico alla politica di settori sempre più ampi di elettorato.
La partecipazione, che è il contrario dell’astensionismo, non si misura però solamente nel giorno delle elezioni, perché è espressione di tutte quelle attività, di singoli e della società civile, volte ad influenzare le condotte dei centri di decisione a tutti i livelli.
L’operare dei cittadini nelle dimensioni sociali e civili viene prima dell’agire politico ed è premessa indispensabile per le democrazie. La fiducia fra le persone e nei confronti delle istituzioni è frutto dell’integrazione che si realizza abolendo i conflitti, ma anche sviluppando la solidarietà reciproca. Solo insieme, infatti, si possono conseguire risultati giusti per il Paese, che non sempre corrispondono ai successi di una parte o di capi solitari. Temi come il vivere e il morire, il salario minimo e la lotta alle povertà non trovano modi e spazi per confronti finalizzati a cercare insieme soluzioni, ma trasformano l’agenda politica in palinsesti mediatici dove prevalgono i tatticismi e non il bene comune. Senza l’ascolto e il confronto con le comunità vengono meno palestre per generare idee e nuovi leader, così ci si deve accontentare di quelli che ci sono.
La 50esima Settimana sociale dei cattolici, dal titolo “Al cuore della democrazia”, si svolgerà a Trieste dal 3 al 7 luglio e sarà dedicata al tema della “partecipazione”. Nel frattempo, facciamo nostre le parole del presidente Carlo Azeglio Ciampi: “Anche un solo voto conta, debbo votare”.

Raoul Mosconi