Elezioni, Marta Farolfi (FdI) sottoscrive le proposte dell’Ugl Romagna su lavoro, imprese ed energia

Marta Farolfi, in corsa per Fratelli d’Italia con una doppia candidatura: all’uninominale al Senato a Forlì-Cesena e Rimini in rappresentanza di tutto il centrodestra e al secondo posto nel plurinominale sempre al Senato nel collegio di Forlì-Cesena, Rimini, Ravenna, Bologna e Ferrara, ha sottoscritto questa mattina le proposte dell’Ugl Romagna ai candidati. La firma del documento nella sede forlivese del sindacato alla presenza del segretario dell’Ugl di Forlì-Cesena, Rimini e Ravenna, Filippo Lo Giudice. Accordo pieno sui punti che il sindacato ha elaborato in vista delle elezioni del prossimo 25 settembre: sostegno delle politiche del lavoro ed alle imprese, ripensamento del reddito di cittadinanza, ammodernamento infrastrutturale e delle reti, raggiungimento dell’autonomia energetica, la sicurezza in generale dei territori e del Paese. 

“Come Ugl Romagna abbiamo chiesto ai candidati alle prossime elezioni politiche di sottoscrivere una serie di proposte che abbiamo elaborato per garantire: la ripresa economica, il sostegno ai lavoratori ed alle famiglie, nella consapevolezza che ammodernare il Paese, in questa contingenza storica segnata da crisi e guerre internazionali, è ormai una necessità”, ha commentato Filippo Lo Giudice. “Sostegno alle imprese e questione energetica – ha detto Marta Farolfi – sono i due temi principali in questa mia campagna elettorale. A causa del ‘caro bollette’ tante imprese rischiano il collasso e ci sono migliaia di posti di lavoro a rischio. Considerato che siamo in una situazione di emergenza-urgenza il Governo, come del resto prevede la Costituzione, dovrebbe intervenire subito con decreti legge e misure adeguate, prima ancora che attivarsi in un secondo momento con la cassa integrazione. Dobbiamo salvare aziende, piccole imprese e lavoratori. E dobbiamo farlo subito”.

Sulla questione energetica Marta Farolfi parla oltre che da candidata alle elezioni politiche anche da vicesindaca di Brisighella (nell’unico Comune governato dal centrodestra nel ravennate) con forti competenze amministrative: “Da tempo sto conducendo una battaglia: permettere a chi riqualifica l’esistente di poter installare i pannelli fotovoltaici nei tetti. Non si può favorire la riqualificazione energetica senza concedere la possibilità di utilizzare le energie alternative. Sarebbe un paradosso. Dunque, bisogna rimuovere i tanti, troppi, divieti ai tetti fotovoltaici nei centri abitati e nei centri storici negli edifici non vincolati”.

E poi c’è la questione infrastrutturale. “Dico sì all’ammodernamento delle infrastrutture, all’attivazione di nuovi cantieri, alla costruzione di nuove dorsali stradali e telematiche, di nuove reti e bacini idrici per supportare le comunità, le imprese e le famiglie. E qui devo sottolineare una questione delicata. La marginalità della Romagna rispetto all’Emilia. Sarà mio impegno portare avanti le istanze della nostra terra non solo nelle infrastrutture o in sanità, ma anche nel sostegno alle belle arti, alle città, all’urbanistica. Si pensi al bando del Pnrr per la messa in sicurezza dei luoghi di culto: nessuna delle Diocesi romagnole che hanno partecipato ha ottenuto i finanziamenti, che sono stati dirottati tutti solo in Emilia. Un’ingiustizia macroscopica”.  

Nelle proposte dell’Ugl ai candidati anche la modifica radicale del Reddito di cittadinanza: “Impensabile eliminare la povertà attraverso misure di carattere meramente assistenziale e senza investire sul capitale umano e sociale, incentivando l’accesso al mondo del lavoro”: s’è raccomandato Filippo Lo Giudice. E Marta Farolfi, in scia, ha ricordato: “Il totale fallimento dei navigator nel favorire il ‘matching’ fra domanda e offerta di lavoro. La dimostrazione di un vulnus alla base di una riforma che ormai un po’ tutti dicono di voler cambiare. Ma la prima a dirlo era stata Giorgia Meloni: il reddito di cittadinanza non va bene: è culturalmente sbagliato. Lo Stato deve mettere il cittadino in condizione di avere un posto di lavoro, di essere libero e non di essere dipendente a vita da un sussidio”.