Romagna Business Matching, un’occasione di confronto in vista dell’assemblea di Confindustria

Il vicepresidente nazionale di Confindustria, Maurizio Marchesini, è intervenuto al taglio del nastro di Romagna Business Matching, l’iniziativa di networking e b2b che si è svolta in Fiera a Cesena con oltre 70 espositori e 40 incontri e workshop. È stata l’occasione per fare il punto sui temi nazionali e locali insieme al presidente di Confindustria Romagna, Roberto Bozzi, e lanciare l’assemblea generale dell’associazione dedicata al tema della transizione energetica, che si svolgerà il 4 luglio al Teatro Alighieri di Ravenna alla presenza del presidente Carlo Bonomi e del governatore regionale Stefano Bonaccini.

“Questo evento – afferma Maurizio Marchesini, vicepresidente di Confindustria per le filiere e le medie imprese -rappresenta un’opportunità per consolidare i legami delle imprese lungo le filiere e per creare nuove occasioni di sviluppo dei business aziendali. La collaborazione e il rafforzamento delle relazioni è più che mai fondamentale in questo contesto storico ed economico, in cui le imprese devono affrontare complessità enormi – dal costo dell’energia alla carenza di materie prime – e al tempo stesso accelerare il percorso verso la transizione digitale e sostenibile. Si tratta di passaggi fondamentali per avere imprese e filiere robuste e competitive, che però implicano investimenti e competenze. La conoscenza e la condivisione di esperienze è la via più diretta per intraprendere questi percorsi di innovazione”.

“È nota – ha affermato il presidente degli industriali romagnoli, Roberto Bozzi – la nostra idea di prospettiva della Romagna come unica città metropolitana, diffusa e policentrica, che metta insieme eccellenze e talenti dei territori per superare le difficoltà e accreditarsi tra le zone più avanzate e competitive d’Europa. Continueremo a lavorare per unire le varie anime della Romagna, quartieri che hanno le proprie specificità e mettono in comune progetti, energie e idee per superare confini geografici e steccati politici, come abbiamo fatto e stiamo facendo per favorire il dialogo tra i due enti camerali”.

Connessioni e infrastrutture

Un territorio che vuole confrontarsi e competere con il resto del mondo deve essere facilmente accessibile: da questo punto di vista la sua dotazione infrastrutturale è fattore di competitività imprescindibile. Il porto di Ravenna, che è lo scalo della regione e varco strategico per il Nord Italia, si sta preparando ad accogliere navi più grandi grazie all’approfondimento dei fondali: una volta arrivate a qui, le merci devono poi essere in grado di proseguire speditamente il proprio percorso, così come i flussi di persone, professionisti e turisti, devono poter contare su collegamenti più rapidi. Su Rimini, questo si traduce in collegamenti fra il capoluogo e le aree produttive vicine con tempi di percorribilità accettabili: dalla Marecchiese alla zona industriale di Santarcangelo, per citare i due casi più evidenti. Forlì e Cesena per noi sono due quartieri di Città Romagna: per questo Confindustria Romagna da tempo richiama l’attenzione sull’urgenza di migliorare le infrastrutture.  Due priorità: alta velocità ed E45. Il collegamento veloce era atteso da anni e il primo lotto è un passo importante verso una mobilità davvero sostenibile, a cui occorre dare seguito in tempi ragionevoli. Su tutto, è imprescindibile un’alta velocità vera, che passa dal raddoppio della linea Castel Bolognese-Bologna.

Energia e ambiente

La Romagna e Ravenna possono giocare un ruolo importante nella transizione energetica, diventando la green energy valley d’Italia. Aumentare al più presto la quota di energia da fonti rinnovabili è un obiettivo condiviso: non possiamo più permetterci veti o lungaggini burocratiche. Nel contempo, diversificare l’approvvigionamento di gas è diventato urgente, occorre rilanciare le estrazioni in Adriatico senza indugi: siamo consapevoli che il metano nei nostri fondali non è sufficiente a soddisfare il fabbisogno energetico nazionale, ma potenziare immediatamente le estrazioni dai giacimenti attivi può aiutare. Nel distretto offshore ravennate vantiamo professionalità e tecnologie eccellenti ed esportate in tutto il mondo, non usarle appieno per un’emergenza simile è un controsenso. Anche sul parco eolico di Rimini occorre ora procedere senza ulteriori indugi. Sul fronte delle risorse idriche, da ben prima dell’allarme odierno sulla siccità abbiamo invocato nuovi investimenti in bacini di raccolta dell’acqua che affianchino la diga di Ridracoli. Per esempio, ripristinare l’invaso del lago di Quarto nel comune di Sarsina, o ipotizzare un nuovo invaso nel Comune di Bagno di Romagna o Verghereto. 

Lifestyle

In Romagna si vive bene, con servizi a misura d’uomo e attenzione alla persona: elementi non scontati, che devono diventare fattori attrattivi, un elemento di competizione. In un mondo ridisegnato dall’emergenza sanitaria, dove la qualità della vita è sempre più determinante per le scelte lavorative e di vita soprattutto delle nuove generazioni, il Romagna LifeStyle deve essere elemento qualificante per trattenere i talenti locali e per attrarne da fuori.

Welfare

L’emergenza sanitaria, il calo demografico, l’invasione dell’Ucraina e le conseguenti sanzioni alla Russia, l’aumento dell’inflazione stanno avendo un fortissimo impatto sociale. Una situazione che può essere gestita solo con politiche di welfare che mettano la persona al centro e che prevedano piani concreti, condivisi e realizzati da tutti, istituzioni, associazioni ed enti, cittadini e aziende che nel loro ruolo sociale di impresa sono impegnate con molte iniziative.

Conoscenze e formazione L’approdo a Ravenna e Forlì del corso di laurea in Medicina è un segnale forte, importante e benvenuto, che valorizza la rete formativa romagnola e ne riconosce lo spessore. Come pure l’avvio a breve del corso di Laurea Professionalizzane in Meccatronica a Lugo. È ora necessario, anche alla luce del successo del progetto universitario dei multicampus romagnoli, ampliare ai massimi livelli la collaborazione con l’ateneo, valutando anche la possibilità di orientare maggiormente iscrizioni alle Lauree magistrali in Meccanica, Meccatronica, Informatica, oggi insufficienti per la crescita delle imprese romagnole, così come sviluppare ulteriormente gli Istituti Tecnici Superiori e le business school. L’alternanza scuola-lavoro deve evolversi nell’integrazione scuola-lavoro, per formare profili e competenze che rispondano ai rapidissimi mutamenti dei mercati e alle nuove esigenze aziendali.