Partecipazione, Edoardo Russo (AC): “Troviamo una strada per far sentire i cittadini protagonisti”

Tra pandemia, conflitto, perturbazioni sul debito pubblico e sui mercati, inflazione e ritorno di politiche europee “sobrie”, l’Italia potrebbe pagare a caro prezzo, in autunno e nei prossimi mesi, un clima da campagna elettorale infuocato in cui si metterebbe in discussione l’intera “agenda-Draghi”, dalla politica estera alle riforme necessarie al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

È un rischio evidente. Che si accompagna a una certezza. La già percepita confusione del quadro politico sta incidendo in modo forte sulla partecipazione, alimentando un astensionismo che il nostro Paese non aveva sinora conosciuto. Addirittura, ai ballottaggi l’astensionismo ha raggiunto il 58%. Si fa largo una frase detta a mezza voce, “votare non serve”, che dovrebbe far tremare i polsi a chi ha a cuore la democrazia. La disillusione verso i partiti definiti “populisti” e “sovranisti”, la stanchezza perdurante dei “partiti tradizionali”, la sensazione che anche i “nuovi” seguiranno la parabola di chi è venuto prima… tutto ciò contribuisce a un clima di profonda disaffezione. Insieme, va detto, ad una stagione di “larghe intese” e “tecnica” che sta sì raggiungendo gli obiettivi concordati con l’Unione Europea, ma non è riuscita a trasferire una visione più ampia in cui identificarsi.

Il segnale delle Comunali pare essere stato sottovalutato. E la scissione dentro M5s pare confermare, a prescindere dalle valutazioni di merito, che la politica vive su un mondo tutto suo staccato dalla realtà. Se i cittadini non vanno a votare il proprio sindaco, la faccenda è grave. Le risposte devono essere sostanziali e non formali. Va trovata la strada perché i cittadini tornino a sentirsi protagonisti nelle vicende del Paese e non pedine nelle mani di ristrette oligarchie: un protagonismo che deve esaltarsi nel segreto delle urne, certo, ma che nasce prima, sul posto di lavoro, in un’aula scolastica o universitaria, nelle nostre associazioni. La responsabilità è dei partiti, ma non solo.

Edoardo Russo, presidente Azione Cattolica Forlì-Bertinoro