Forlì Open Music, all’Arena San Domenico arriva il leggendario musicista jazz William Parker

Dopo una lunga attesa torna a calcare i palchi di tutto il mondo il leggendario William Parker, assoluto protagonista del jazz e non solo. E la prima tournée europea dopo questa pausa forzata partirà proprio da Forlì – domenica 3 luglio (ore 21.30) all’Arena San Domenico – e lo vedrà insieme a due musicisti eccezionali, come Pasquale Mirra, il più noto vibrafonista italiano e Hamid Drake, altra icona della scena musicale mondiale che continua a scrivere la storia della musica. Organizzato da Area Sismica in collaborazione con il Comune di Forlì, il concerto sarà l’evento di anteprima della sesta edizione di Forlì Open Music, il festival dedicato a differenti linguaggi sonori, dalla tradizione al presente, che si svolgerà nel weekend del 5 e 6 novembre 2022, con grandi artisti della scena internazionale. Tra i primi nomi confermati, l’incredibile quartetto franco-giapponese Kaze con un ospite speciale, la grande compositrice e performer di musica elettronica Ikue Mori; il giovane sassofonista, compositore e improvvisatore Chris Pitsiokos (1990) tra i massimi esponenti dell’avant jazz newyorchese; e il Sidera Saxophone Quartet, tra le più importanti e apprezzate formazioni del panorama italiano contemporaneo.

La straordinarietà del trio composto da William Parker, Hamid Drake e Pasquale Mirra, è dovuta non solo alla assoluta caratura dei protagonisti, ma anche alla ecletticità che riescono a esibire, passando dal funk al soul, a richiami di jazz classico e world music. Definito dal New York Times “musicista irriducibile”, il contrabbassista William Parker, è attivo fin dagli anni ’70, facendosi notare da pubblico e critica suonando con il pianista Cecil Taylor. Si è esibito anche in diverse formazioni di Peter Brötzmann e ha suonato con il sassofonista David S. Ware dal 1989 fino al suo ultimo concerto nel 2011. Nei primi anni 2000 ha fondato il William Parker Quartet, il cui album O’Neal’s Porch è stato incluso nei Best of 2001 dal New York Times, DownBeat e la Jazz Journalists Association. Successivamente Petit Oiseau è stato scelto come uno dei migliori dischi jazz del 2008 dal Wall Street Journal, Radio Three della BBC, The Village Voice e PopMatters. Nel 2006 Parker ha ricevuto il Resounding Vision Award da Nameless Sound. Nel marzo 2007 è uscito il suo libro “Who Owns Music?” pubblicato da Buddy’s Knife Jazzedition a Colonia, dove raccoglie i suoi pensieri politici, poesie e saggi. Nel giugno 2011 è stato pubblicato da RogueArt il suo secondo libro, “Conversations”, una raccolta di interviste a importanti musicisti free jazz e pensatori lungimiranti, principalmente della comunità afroamericana.

Considerato uno dei vibrafonisti più interessanti della scena italiana ed internazionale Pasquale Mirra collabora e ha collaborato con grandi improvvisatori della scena mondiale, tra i quali: Michel Portal, Fred Frith, William Parker, Rob Mazurek, Hank Roberts, Nicole Mitchell, Tristan Honsinger, Ernst Rijseger, Ballakè Sissoko, Butch Morris, Lansiné Kouyaté, Jeff Parker, Micheal Blake. Dal 2013 al 2018 viene nominato miglior vibrafonista italiano dalla rivista di settore Jazz it. Nel 2014 e nel 2015 inoltre è considerato tra i migliori musicisti dell’anno per i critici della rivista Musica Jazz. Dal 2008 collabora stabilmente con il noto percussionista americano Hamid Drake con il quale suona e ha suonato in diversi progetti partecipando a numerosi Festival in America e in Europa. Con i Mop Mop, gruppo con cui collabora stabilmente da 15 anni suona in numerosi Festival europei e prende parte alle musiche del film “To Rome with Love” del regista e attore americano Woody Allen. Dal 2015 suona con il gruppo C’mon Tigre con i quali ha suonato in molti Festival italiani ed europei. Ha inciso oltre 40 dischi per svariate etichette italiane ed estere ed è membro del Collettivo Bassesfere, associazione per lo sviluppo e la diffusione della musica improvvisata e di ricerca. Svolge un’intensa attività didattica in qualità di esperto esterno presso le Scuole Primarie di Bologna e sostiene workshop presso svariati Festival Italiani. Tiene Masterclass di Conduction presso il Conservatorio Statale ed il Liceo Musicale di Bologna.

Percussionista e vocalist Hamid Drake è considerato il batterista fondamentale del nuovo jazz americano. Nato in Louisiana, cresciuto nella stimolante atmosfera della Chicago nera anni ’60, il giovane Hank (più tardi avrebbe preso il nome di Hamid) si avvicina all’associazione di musicisti denominata Aacm, che ha rivoluzionato le concezioni del jazz. Entra nel gruppo di uno dei veterani di Chicago, il sassofonista Fred Anderson, con il quale negli anni ’70 compie i suoi primi tour in Europa. A 23 anni è un batterista ancora acerbo, ma già mostra interesse per le poliritmie delle altre culture afroamericane, in particolare per il reggae giamaicano. Nello stesso anno collabora con Don Cherry; questo storico trombettista e polistrumentista lo espone alla propria concezione multiculturale della musica, che lo influenzerà profondamente. Non è un caso che poco dopo Drake entri a far parte della Mandingo Griot Society del grande griot del Gambia Foday Musa Suso. La riappropriazione delle radici africane porta Drake a utilizzare con frequenza i tamburi tradizionali delle varie aree etniche africane, elemento che rende molto originale la sua musica soprattutto quando torna a lavorare con i maggiori jazzisti d’avanguardia come William Parker, Ken Vandermark, Peter Broetzmann.  A sottolineare il suo ventaglio di esperienze ampio ed eterogeneo non si possono non citare il coinvolgimento nelle formazioni di Herbie Hancock e Bill Laswell.

Ingresso: 20 euro; prevendite su www.eventbrite.it. Informazioni: Associazione Area Sismica: http://www.areasismica.it/