Società benefit: fare impresa perseguendo il bene comune; in arrivo gli incentivi del Mise

Dal Ministero dello Sviluppo Economico sono in arrivo incentivi per le società che intendono costituirsi o trasformarsi in società benefit, imprese che “perseguono il duplice scopo di lucro e di beneficio comune”. L’Osservatorio economico della Camera di commercio della Romagna diffonde i risultati di una ricerca quali-quantitativa su queste imprese, da cui emerge che nelle province di Forlì-Cesena e Rimini hanno ancora una bassa incidenza, ma risultano in crescita. Il Ministero dello Sviluppo economico ha pubblicato il decreto attuativo per la valorizzazione e promozione delle società benefit, che prevede un fondo complessivo di  10 milioni euro, di cui 7 milioni per contributi, sotto forma di credito d’imposta e 3 milioni per attività di promozione.

Cosa sono le società benefit?

Le società benefit sono imprese che perseguono volontariamente, nell’esercizio dell’attività d’impresa, oltre allo scopo di lucro anche una o più finalità di beneficio comune. Per beneficio comune si intende il perseguimento di uno o più effetti positivi (perseguibili anche riducendo gli effetti negativi) su persone, comunità, territori e ambiente, beni ed attività culturali e sociali, enti e associazioni ed altri portatori di interessi. Le società benefit perseguono la finalità di beneficio comune in modo responsabile, sostenibile e trasparente. Non si tratta dunque di Imprese Sociali o di una evoluzione delle organizzazioni Non profit, ma un nuovo paradigma imprenditoriale nel quadro della responsabilità sociale d’impresa, con un bilanciamento tra l’interesse dei soci e l’interesse della collettività; un modello imprenditoriale profit per il quale la responsabilità sociale rappresenta uno scopo connaturato all’attività d’impresa, identificato ed esplicitato nello statuto. In Italia, la disciplina delle società benefit è contenuta nella Legge 208/2015 (legge di Stabilità 2016), art.1, commi 376-384 ed è entrata in vigore dal 1/1/2016.

“Ritengo – commenta Roberto Albonetti, segretario generale della Camera di commercio della Romagna – sia importante accendere i riflettori sulle società benefit, un modello di impresa dove, come ha dichiarato recentemente il Ministro Giorgetti, ‘imprenditori coraggiosi investono nella ricerca del profitto rimanendo attenti agli aspetti sociali e al bene comune’. Ben vengano, quindi le agevolazioni previste dal decreto del Mise, che sostengono e valorizzano queste imprese, anche perché la disciplina specifica non comporta loro alcun vantaggio sotto il profilo di benefici fiscali, sgravi contributivi o agevolazioni finanziarie e non consente alcuna deroga alla disciplina societaria. I difficili anni della pandemia e l’attuale e complessa situazione geopolitica internazionale, con le ricadute sociali ed economiche che ne conseguono, hanno fatto diventare essenziali concetti quali sostenibilità, inclusione e responsabilità sociale, che sono tra le parole chiave del Pnrr. Anche per le imprese, perciò, è importante ripensare la propria visione di imprenditorialità, rivolta non solo al profitto, ma anche agli impatti positivi che l’attività può avere sulla collettività e sull’ambiente. Le società benefit sono imprese innovative capaci di creare valore condiviso e contemporaneamente aumentare la propria reputazione e affidabilità sui mercati. Fattori questi che, oggigiorno, sono in grado di attrarre giovani talenti come collaboratori e selezionare clienti maggiormente consapevoli in ambito di responsabilità sociale d’impresa”.

La testimonianza di Gianluca Metalli di Fattor Comune, impresa benefit

Fattor Comune è una Società Benefit riminese che aiuta le imprese e le organizzazioni ad innovare e le affianca nei processi di trasformazione digitale. Un gruppo di persone e professionisti che hanno deciso di mettere a fattor comune (da qui nasce il nostro nome) risorse, esperienze e know how, superando individualismo e competizione, per favorire la crescita del business e della comunità tutta. Oltre ai servizi alle imprese, per diffondere e promuovere l’innovazione, realizza varie iniziative sul territorio come ad esempio “Startup Weekend” e progetti come “Rigenerete”. Collaborazione e condivisione sono parole chiave centrali nelle nostre attività, pensiamo che fare rete sia fondamentale e contribuisce a creare un patrimonio che alimenta una crescita comune dove tutti i protagonisti ne beneficiano. Tutte le esperienze che abbiamo avuto hanno dimostrato che la community ci guadagna ogni volta che ogni singolo membro cresce.

Negli anni ci siamo occupati di progetti a sostegno dei giovani e del territorio, abbiamo fatto iniziative trasversali sempre mossi dal desiderio di portare valore alla comunità. Abbiamo così capito che eravamo già nei fatti una società benefit che perseguiva il bene comune in ogni attività, perciò il percorso è stato naturale, e abbiamo così unito la forma alla sostanza. Abbiamo fatto questa importante scelta di diventare società benefit perché crediamo che fare impresa in maniera responsabile e coinvolgendo gli altri attori del territorio possa solo contribuire a crescere e solo dalla collaborazione si possano generare nuove energie e stimoli, la pandemia oltretutto penso ce l’abbia sottolineato in maniera molto chiara. Siamo soci di Assobenefit e partecipiamo alle tante iniziative che coinvolgono le altre realtà benefit e con piacere sto notando che i numeri sono in decisa crescita, segno che la direzione è quella giusta. Sta aumentando la consapevolezza delle persone e delle aziende che scelgono partner “attenti” e certificarsi società benefit aiuta a coinvolgere clienti che condividono il nostro stesso spirito d’impresa. Inoltre quando si collabora con altre società benefit ci si trova a dialogare sugli stessi valori e sullo stesso modo di fare impresa, questa agevola e migliora i risultati e le performance. “Lavorare con noi significa anche contribuire al perseguimento del beneficio comune”

I dati delle imprese benefit nelle province di Forlì-Cesena e Rimini

Da una ricerca quali-quantitativa svolta dall’Ufficio informazione economica della Camera di commercio della Romagna su dati del Registro imprese, al 28 febbraio 2022, nel territorio Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) risultano attive 18 società benefit, pari a 3 ogni 10 mila imprese attive Esse sono costituite come società a responsabilità limitata e operano prevalentemente nel settore dei Servizi. Le attività economiche con maggior frequenza sono quelle dell’informatica, produzione di software e attività connesse (6 imprese benefit, di cui 5 sono anche startup innovative), seguite da consulenza aziendale (3), attività professionali (2), altre attività di servizio e supporto alle imprese (2) e attività di intrattenimento (1). Sono coperte anche le attività finanziarie, quelle di progettazione architettonica e ricerca e sviluppo. Una impresa benefit del territorio è attiva nel settore delle Costruzioni. Tale modalità imprenditoriale, seppur di limitata incidenza, appare in crescita: infatti in una analoga rilevazione del giugno 2021 le imprese benefit attive erano 12, mentre al 01/01/2020 un’indagine nazionale svolta dall’Ordine dei dottori commercialisti di Milano e dalla Camera di Commercio di Taranto ne individuava 5 (Sanesi e Sanesi 2021).

Focus sulla provincia di Forlì-Cesena

Da una ricerca quali-quantitativa svolta dall’Ufficio informazione economica della Camera di commercio della Romagna su dati del Registro imprese, al 28 febbraio 2022, nella provincia di Forlì-Cesena risultano attive 10 società benefit, pari a 3 ogni 10 mila imprese attive Esse sono costituite come società a responsabilità limitata e operano prevalentemente nel settore dei Servizi. Le attività economiche con maggior frequenza sono quelle dell’informatica, produzione di software e attività connesse (4 imprese benefit, di cui 3 sono anche startup innovative), seguite da consulenza aziendale (2) e attività professionali (1). Sono coperte anche le attività finanziarie, l’intrattenimento e una impresa benefit è attiva nel settore delle Costruzioni. Tale modalità imprenditoriale, seppur di limitata incidenza, appare in crescita: infatti in una analoga rilevazione del giugno 2021 le imprese benefit attive erano 7, mentre al 01/01/2020 un’indagine nazionale svolta dall’Ordine dei dottori commercialisti di Milano e dalla Camera di Commercio di Taranto ne individuava 3 (Sanesi e Sanesi 2021).

Credito d’imposta società benefit

L’agevolazione prevista dal decreto Mise copre il 50 per cento delle spese dei costi di trasformazione o costituzione in società benefit, sostenuti dal 19 luglio 2020 al 31 dicembre 2021, fino a un massimo di 10.000 euro. Le domande per accedere al contributo potranno essere presentate dalle ore 12.00 del 19 maggio alle ore 12.00 del 15 giugno 2022. I dettagli su: www.mise.gov.it/index.php/it/incentivi/impresa/credito-d-imposta-societa-benefit.