“L’anello forte”: un omaggio alle donne raccontate da Nuto Revelli al teatro Diego Fabbri

Nel centenario della nascita di Nuto Revelli, un omaggio alle indimenticabili donne di cui l’autore ha raccolto le testimonianze. Laura Curino e Lucia Vasini, sabato 2 aprile alle ore 21.oo al Teatro Diego Fabbri di Forlì, raccontano le storie de “L’anello forte” che lo scrittore, cantore di un’Italia contadina d’altri tempi, assegna alle donne. Memorie di lavoro e tenacia, storie struggenti di soprusi ed emancipazione dove, in campagna prima e nell’industria poi, si affrontano i desideri di autonomia e libertà, le ambizioni di un futuro diverso per sé stesse e per i propri figli.  Ruvide, ironiche, taglienti, le donne si raccontano senza mai indulgere a compatirsi, anzi, cercano sempre l’aspetto divertente e paradossale delle loro vicende. La tenerezza viene mascherata con pudore e quando emerge commuove.

Anna Di Francisca, che ha selezionato le storie e curato la regia dello spettacolo, intreccia le interviste originali fatte da Revelli alla fine degli anni ’70 in Piemonte, tra il Cuneese e le Langhe con materiali di repertorio del Polo del ’900 di Torino, dell’Archivio Nazionale Cinema Impresa e della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia di Ivrea relativi alla vita delle donne in quegli anni, così come con le foto scattate da Bruno Murialdo e altre fonti di repertorio sul lavoro femminile e sull’emigrazione, senza dimenticare l’importante contributo della musica originale composta da Paolo Perna.

Le conversazioni raccolte in un mondo così arcaico fatto di donne semplici, spesso analfabete, con orizzonti angusti e limitati, si rivelano essere scintille, embrioni vitali di quello che poi saranno i temi portanti dei vari dibattiti femminili. “Credo che in questo momento storico sia interessante riflettere sulla modernità e l’efficacia di questo lavoro – scrive Di Francisca – degno di un antropologo, di un attento ascoltatore di testimonianze che altrimenti non avremmo mai avuto. Le riflessioni di queste donne continuano ad essere fonte di dibattito soprattutto per quello che riguarda il rapporto diretto con i temi dell’emigrazione. Ieri le donne del Sud d’Italia, oggi le donne, ma non solo le donne, del Sud del mondo”.

Biglietti: 29 euro (Platea file 1-17); 27 euro (Platea file 18-25 e Galleria). Prevendite: presso la biglietteria diurna del Teatro Fabbri (via Dall’Aste) dal martedì al sabato dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 16.00 alle ore 18.00. Nei giorni di spettacolo la biglietteria di corso Diaz aprirà un’ora prima dell’inizio della rappresentazione. Prenotazioni telefoniche (0543.26355): dal martedì al sabato dalle ore 11.00 alle ore 13.00 e dalle ore 16.00 alle ore 18.00. Biglietti online: Vivaticket. Info: 0543.26355; accademiaperduta.it. Si ricorda che, in osservanza dei D.L. attualmente in vigore, l’accesso ai Teatri per i maggiori di 12 anni è consentito esclusivamente se in possesso di “Super Green Pass” (certificato di vaccinazione e/o guarigione da Covid-19) e, ad esclusione dei bambini sotto i 6 anni, è necessario indossare mascherine di tipo FFP2 dal momento dell’ingresso e per tutta la durata dello spettacolo.