Scuola Don Oreste Benzi, non pagelle ma lettere personalizzate agli studenti

Alessandro D’Avenia, insegnante e scrittore, scriveva sulle pagine del Corriere della Sera queste parole: “Il sapere non cresce nella paura della verifica, ma nella gioia della scoperta. Dovremmo chiederci: se non potessi far leva sulla paura per far studiare i ragazzi, studierebbero?”. Proseguiva dicendo di aver imparato, negli anni, l’importanza di unire al voto il giudizio, spiegando l’errore per farlo diventare risorsa e mettendo in evidenza le cose ben fatte. È con questa convinzione che la Scuola Don Oreste Benzi di Forlì, fin da subito – da quando, nel 2017, la Comunità Papa Giovanni XXIII ha accettato di proseguire l’opera educativa avviata a Forlì nel 1850 con le Suore Maestre di S. Dorotea – ha scelto di utilizzare il metodo di valutazione dialogico, che non si basa sulla misurazione ma sulla valorizzazione. Il voto infatti genera spesso competizione e una falsa motivazione allo studio, oltre che distogliere l’alunno dal semplice confronto con i propri errori e indurlo al giudizio sulla propria persona, con potenziali effetti negativi sull’autostima e sulla visione del percorso di miglioramento.

La Scuola Don Oreste Benzi sta consegnando proprio in questi giorni le lettere di fine quadrimestre, attesissime e indirizzate direttamente agli alunni. In una di quelle della classe I elementare si legge: “Continua ad allenarti nella scrittura e nelle cornicette – strumento di apprendimento del Metodo Analogico – e vedrai che meraviglia! Cerca però di curare un po’ di più il tuo materiale”. In un’altra lettera della classe IV invece: “Your understanding is impressive – in inglese, perché questo è il pezzo scritto dalla docente madrelingua – you are easily distracted but when you work, you work hard and incredibly well”. E questo è uno stralcio delle lunghissime lettere della classe V, che raccontano ogni alunno nello spazio di anche due facciate: “Ti manca il passo ulteriore per far sì che i tuoi elaborati siano qualcosa oltre il compito assegnato, ma siamo fiduciosi del fatto che presto riuscirai a stupirci! Prova ad andare oltre la consegna e a dare un tocco personale ai tuoi elaborati di ogni campo e materia. Prova a dipingere fuori dalle righe: ne hai tutte le capacità. Anche nelle materie che senti meno tue, dove ti vediamo un po’ col fiatone come matematica o grammatica: take your time and breath!”.

Per i genitori viene predisposta anche la classica pagella, che associa ad ogni materia un livello di apprendimento per gli studenti della Primaria e un voto per quelli della Secondaria di Primo Grado. L’indicazione della scuola è però quella di non mostrarlo ai figli, ma di utilizzarlo come uno strumento indicativo per eventualmente valutare, insieme agli insegnanti, un’azione mirata di supporto. La valutazione dialogica vuole infatti mettere in evidenza le capacità positive di ciascuno e condividere con l’allievo e la sua famiglia una visione più ampia del suo cammino di crescita e dei suoi progressi. È così che i bambini e i ragazzi si sentono davvero accolti, con i loro talenti e i loro errori, ed incoraggiati a dare il meglio di sé: è questo l’unico modo possibile per vivere la scuola come un luogo amico e gli insegnanti come alleati.

La Scuola Don Oreste Benzi – Primaria e Secondaria di 1° grado – prosegue dal 2017 l’opera educativa avviata a Forlì dalle Suore Maestre di S. Dorotea, con una proposta didattica e pedagogica completamente rinnovata grazie all’iniziativa della Comunità Papa Giovanni XXIII. Fondata nel 1968 da don Oreste Benzi, la Comunità si impegna per contrastare l’emarginazione e la povertà in Italia e nei cinque continenti e promuovere i valori della fraternità e della condivisione di vita. La Pedagogia del Gratuito sposa tali assunti in ambito educativo e li sviluppa all’interno delle scuole nate dall’esperienza della Comunità. Centralità della persona e delle relazioni; rispetto dei tempi di apprendimento e di crescita individuali; didattica esperienziale; valorizzazione di talenti, competenze e inclinazioni personali; apprendimento cooperativo; valutazione dialogica: sono i pilastri su cui si basa la “pedagogia del gratuito”, metodo elaborato negli anni Novanta e sperimentato con successo in diverse scuole statali e paritarie.