Il primo nato del 2022 all’ospedale di Forlì si chiama Gabriele; 862 i neonati nel 2021

È un bimbo e si chiama Gabriele il primo nato del 2022 all’ospedale di Forlì. Pesa 2,964 kg ed è stato partorito all’1,38 del 1 gennaio 2022. Maschietto anche l’ultimo nato del 2021, che ha emesso il primo vagito alle ore 9, 12 del 31 dicembre 2021 e pesava alla nascita ben 3, 872 kilogrammi. Nel 2021 presso l’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale “Morgagni-Pierantoni” di Forlì, diretta dal dottor Luca Savelli, hanno emesso il primo vagito 862 neonati, di cui 461 maschi e 410 femmine. Ben 9 i parti gemellari.  

“L’ospedale di Forlì – spiega Giuseppina Greco, coordinatrice infermieristica del reparto – offre alle gestanti quattro sale travaglio/parto ed una sala parto dedicata per l’osservazione subintensiva. Tutte le sale parto sono dotate di cromoterapia e di filodiffusione della musica. Le partorienti hanno la possibilità di scegliere non solo la tonalità di luce che preferiscono, ma persino la musica da ascoltare, portandosela anche da casa, se preferiscono. In particolare la cromoterapia, recentemente introdotta anche in altri settori della medicina, ha dimostrato un effetto benefico in diverse fasi del travaglio. Proprio a tal fine, le sale parto sono state recentemente rinnovate con l’installazione di pannelli colorati che ritraggono paesaggi e scenari e con la cromoterapia (tale approccio va ad aggiungersi alle altre metodiche non farmacologiche già in essere per il contenimento del dolore durante il travaglio di parto). Infine, in due sale  parto è presente una vasca per poter affrontare il travaglio di parto in acqua, metodica ritenuta valida per la diminuzione della sensibilità dolorifica”.

“Nella UO di Ostetricia e Ginecologia – aggiunge il dottor Luca Savelli, direttore del reparto – viene sempre garantita una attenzione particolare nel rispettare i tempi della nascita, mantenendo un ambiente intimo, in cui la donna può avere accanto a sé il partner, o un’altra figura di riferimento per tutta la durata del travaglio. Inoltre è sempre presente un’ostetrica dedicata, che garantisce un’assistenza one-to-one, favorendo l’assunzione di posizioni libere e facilitando un rapporto di sostegno e di fiducia fra donna e personale ostetrico”.