Loris Cappanna campione italiano del Tricolore ParaDuathlon sprint a Caorle

Da sinistra Loris Cappanna e Davide Rossetti, atleta guida

È il romagnolo di Forlimpopoli ancora una volta il nuovo campione italiano del Tricolore ParaDuathlon tenutosi a Caorle il 18 ottobre sul campo gara di Lido di Altanea. Tre chilometri di corsa a piedi, 12.5 chilometri di ciclismo, 1.5 chilometri di corsa a piedi: queste le distanze super sprint per la categoria assoluta PTV1 (non vedenti), conclusa col trionfo di Loris Cappanna. A condividere il titolo con lui, il suo atleta guida di Brescia Davide Rossetti.

Loris Cappanna ha una “storia di vita triste ma toccante e bella allo stesso tempo’’ quanto legata a doppio filo indissolubilmente a quella di Loris atleta. Dopo la diagnosi di un cheratocono bilaterale degerativo, malattia che lo ha reso completamente cieco e dopo ben 17 operazioni, a soli 37 anni e una fase davvero nera in cui la depressione gli ha tolto quasi la voglia di vivere, Loris toccandosi le cicatrici che lo hanno segnato profondamente, sotto molti aspetti, ha trovato nello sport la sua voglia di rinascere e una grande rivincita di vita. Cappanna ha collezionato già molte vittorie iridate tra le quali due campionati italiani di mezza maratona, due campionati italiani di maratona; nel 2019 ha vinto sia i campionati italiani di paraduathlon, che i mondiali di paraduathlon, in Spagna. Ciò non toglie che però trovi sempre tempo tra un allenamento e l’altro di partecipare con la sua famiglia, e la sua compagna Denise, che lo supporta sin dall’ inizio, a convegni ed incontri per l’associazione “Non ho paura del buio”, fondata da lui assieme ai suoi atleti guida allo scopo di condividere la sua storia ed il suo coraggio di fare di un “minus” ( se così vogliamo definirlo) un “plus” divenendo un esempio di vita per molti.

Allenamenti durissimi da sempre quelli di Cappanna, ma ancora di più quelli del 2020 che dovevano condurlo alle qualifiche per le Paraolimpiadi di Tokio poi rinviate causa Emergenza covid-19 al 2021. Ancora una volta però non si è scoraggiato: in lockdown si è allenato ancora più duramente sui rulli e sul tapis ruolant; poi appena ha potuto su strada ed anche in bici, grazie ad un tandem nuovo fiammante e soprattutto grazie ‘’ai miei i tanti atleta guida che non mi abbandonano mai: Matteo Batani, Giampiero Rondini, Nazario Tramonti, Stefano Masini, Andrea Soldati ‘’ come piace sottolineare a Loris. Da inizio carriera sono migliaia i chilometri di bici e di corsa macinati di allenamento costante che hanno portato Cappanna domenica 18 ottobre, senza troppo clamore( come nel suo stile) a presentarsi a Caorle assieme al suo atleta guida e, a testa bassa, a sbaragliare letteralmente i favoriti, arrivati però secondi: il bresciano Federico Sicura, della categoria PTV2, ipovedenti, in gara con la guida Daniel Hofer (atleta già avvezzo alle olimpiadi e con la maglia della nazionale).

Queste le prime parole a caldo dal podio del campione azzurro: “Ogni vittoria la dedico sempre a qualcuno, ma soprattutto la condivido col gruppo di persone ed amici che mi ha aiutato ad arrivare. Questa volta però la voglio dedicare anche a me stesso, perché il rientro è stato davvero difficile! e non scontato. Grazie a tutti i miei atleta guida, a doc Pietro Maria Picotti, a coach Luca Zenti, ma grazie anche alla mia ‘ignoranza romagnola’ che stavolta un pò ha fatto la differenza”. “Ora questo nuovo tricolore per me non è solo la maglia di campione italiano ma mi serve a fare esperienza, ritrovare i tempi di gara, le sensazioni, il fervore agonistico e ad aggiungere chilometri nel percorso per conquistare la qualifica per le paralimpiadi, perché ora sogno di nuovo Tokyo 2021”.