Carlo Gotti: chirurgo, dirigente sportivo e fondatore del Lions Club Forlì Host

Nel campo di atletica di via Campo di Marte, a Carlo Gotti, a cui è intolatata la struttura, è dedicato un bassorilievo, collocato su una stele, e una scritta che recita: “Ricordano il medico-chirurgo i giovani che ebbero incitamento all’esercizio sportivo e quanti in lui trovarono conforto e speranza nella malattia”. Nel 1957 Carlo Gotti è stato anche uno dei soci fondatori del Lions Club Forlì Host,  nonché dinamico presidente dell’anno sociale 195-1960, ed è stata proprio questa associazione a far restaurare il monumento che lo ricorda. Per mettere in evidenza l’importanza dell’intervento, venerdì 11 maggio si è svolta una cerimonia alla quale hanno partecipato il sindaco Gian Luca Zattini, il presidente del Forlì Host Foster Lambruschi, Stefano Gotti (figlio di Carlo), Anna Rita Balzani (presidente dell’Edera Atletica), Alessandra Ascari Raccagni (presidente del Consiglio Comunale), Vittorio Cicognani (assessore al Bilancio), e diversi soci Lion.

Gli intervenuti alla manifestazione, coordinata da Gabriele Zelli, hanno ricordato la figura di Carlo Gotti, a partire dalla nascita avvenuta nel 1911 a Fusignano di Ravenna perché il padre Giuseppe, di origini bolognesi, vi si era trasferito per esercitare l’attività di primario chirurgo del locale ospedale. Anche il giovane Carlo si dedicò allo studio della medicina laureandosi a pieni voti nel 1936, all’Università di Bologna. Nel 1937, a Siena, ottenne l’abilitazione all’esercizio della professione. Successivamente frequentò i corsi per allievo ufficiale alla Scuola di applicazione di sanità militare di Firenze e, nel giugno 1938, fu trasferito all’11° Reggimento Fanteria Casale di stanza a Forlì dove rimase fino all’anno successivo. Nel 1939 fu trasferito al 126° Reggimento Artiglieria “Pavia”, nel medesimo periodo in cui la formazione militare venne inviata in Libia. Carlo Gotti fu costretto a rientrare in Italia per motivi di salute. Riprese servizio dopo essersi ristabilito a Rimini. All’entrata in guerra Gotti fu assegnato ad un ospedale da campo della Divisione “Casale”. Nel marzo 1941 partì per la penisola balcanica e partecipò alle operazioni militari sul fronte greco-albanese. Rientrò in patria nel 1942 e nel giugno di quell’anno fu comandato all’ospedale militare di Bologna. Presso l’ateneo della città felsinea conseguì la specializzazione in urologia. 

Dalla fine del 1943, anno in cui Gotti contrasse anche matrimonio, all’immediato dopoguerra fu aiuto chirurgo all’ospedale di Rimini e successivamente presso il Morgagni di Forlì dove entrò di ruolo nel 1952. Nel frattempo aveva proseguito gli studi e nel 1947 ottenne dall’Università di Firenze la seconda specializzazione in chirurgia generale. Nel 1954 fu incaricato come primario presso l’ospedale di Forlimpopoli, incarico che mantenne, unitamente a quello di direttore sanitario, fino al 1981, anno della sua morte. Nel nosocomio della città artusiana ebbe modo di contribuire, in un arco di tempo molto ampio, al rinnovamento e allo sviluppo del complesso sanitario e all’istituzione di nuove divisiono in quanto, al momento della sua nomina, l’ente era ancora classificato, in base alla legge, come infermeria quindi sprovvisto di reparti, attrezzature avanzate e personale medico in misura adeguata alle necessità.

Carlo Gotti fu un personaggio conosciuto per le sue capacità professionali, per la profonda umanità e per la disponibilità che manifestava in ogni occasione, così come viene evidenziato da Marina Monti nel libro “Personaggi della vita pubblica di Forlì e del circondario” a cura di Lorenzo Bedeschi e Dino Mengozzi, QuattroVenti editore, 1996. Non si impegnò solo in campo medico ma svolse un’intensa attività per valorizzare lo sport forlivese, prima nel campo dell’automobilismo sportivo divenendo nel 1962 presidente della scuderia Luigi Arcangeli. In questo ruolo si prodigò per l’organizzazione dell’annuale svolgimento del rally “Colline di Romagna” e per l’affermazione della manifestazione a livello nazionale. Nel 1966 fu nominato presidente della Polisportiva Edera, l’associazione sorta nel 1947 e ancora oggi una delle realtà sportive più importanti della Romagna, e tenne questa carica fino alla sua morte nel 1981. Nel 1983 il Comune di Forlì decise di intitolare a Carlo Gotti l’impianto di atletica di via Campo di Marte. All’interno della struttura il 27 ottobre 1985, grazie all’iniziativa di un comitato civico, fu collocata la stele sopra ricordata,  ripristinata dal Lions Club Forlì Host.