Forlì ricorda il generale polacco Anders a 50 anni dalla scomparsa

Il Comune di Forlì ricorda la figura del generale Wladislaw Anders, comandante del Secondo Corpo d’Armata Polacco, in occasione del 50° anniversario della sua scomparsa. La cerimonia, avvenuta nel rispetto della normativa per l’emergenza coronavirus, si è svolta nella mattina di martedì 12 maggio al cospetto dell’epigrafe presente nell’abbazia di San Mercuriale. Insieme al parroco don Enrico Casadio, il sindaco Zattini ha dedicato un momento di suffragio in memoria del valoroso ufficiale e di tutti i Caduti polacchi per la liberazione del territorio forlivese dal nazifascismo. La lapide, collocata all’interno della chiesa di piazza Saffi nel 1946, ricorda la presenza e i sacrifici dei tantissimi militari polacchi che combatterono in Italia nelle fila delle forze Alleate con il motto “Per la vostra e la nostra libertà”. C’è una foto nell’archivio comunale che dimostra il sentimento di riconoscenza manifestato all’epoca con il sindaco della Liberazione Franco Agosto accanto agli ufficiali del Secondo Corpo d’Armata davanti a San Mercuriale.

L’iniziativa è stata promossa in rapporto con l’associazione Famiglie dei Combattenti Polacchi in Italia che, a Forlì, ha una propria attiva rappresentanza. A guerra finita un alto numero di militari polacchi scelse la via dell’esilio rispetto al ritorno nella Polonia inquadrata sotto il regime comunista. Il Secondo Corpo d’Armata, infatti, era formato in prevalenza da reduci dei campi di prigionia russi e terminato il conflitto molti di loro rimasero a vivere definitivamente in Romagna, altri emigrarono all’estero in Paesi quali la Gran Bretagna, l’Australia, l’Argentina, il Canada. Insieme al gesto simbolico, rappresentato da un cuscino di fiori rossi e bianchi, colori della Polonia e di Forlì, il Comune ha esposto all’ingresso del Municipio la bandiera della Repubblica di Polonia accanto al Tricolore nazionale e al vessillo europeo. Il sindaco ha rinnovato i sentimenti di stima e amicizia fra la comunità forlivese e il popolo polacco inviando una lettera all’Ambasciatore plenipotenziario della Repubblica di Polonia in Italia Anna Maria Anders, figlia del generale.