Lo sport riminese a confronto: si torni a riscoprire il modello oratoriale

Sport giovanile, come ripartire? L’emergenza da covid-19 ci ha costretti a meditare, pensando magari a un modo nuovo di proporre l’attività sportiva ai giovani. E chissà che da tanto male non venga fuori anche qualcosa di buono. Dopo la trasmissione “Un caffè con… Domenico Magrini” del 14 aprile scorso, con la partecipazione in diretta sulla pagina Facebook Icaro Sport del presidente della Figc di Rimini, si è aperto in maniera spontanea un interessante “dialogo a distanza” tra responsabili, dirigenti e istruttori dei settori giovanili di diverse realtà del territorio riminese con interventi pervenuti alla redazione di Icaro Sport e pubblicati sul sito Newsrimini. Tanti gli spunti da preservare e da cui ripartire quando si potrà tornare a fare sport a pieno regime.

“Mi auguro non venga sottovalutata l’assoluta necessità motoria, cognitiva e relazionale dei bimbi e dei ragazzi, potenzialità che sono fortemente sviluppate dall’attività sportiva giovanile e che occorre, appena ci saranno le condizioni, continuare a formare e stimolare” è l’auspicio di Valter Sapucci, coordinatore Scuola Calcio Garden Accademia Juventus. Sergio Franco, responsabile tecnico della Promosport, propone “un’attività di ‘gioco libero’ estendendo il metodo anche al settore giovanile”. “Anzi, quando sarà possibile – aggiunge – coinvolgiamo anche genitori e adulti, in altre parole riscopriamo il modello ‘oratoriale’ che per i suoi intrinseci valori inclusivi, socializzanti e soprattutto ludici, potrà essere di grande aiuto”. Fabrizio Facondini (S. Ermete) amplia il contesto: “Vorrei che ci fosse un ritorno alle realtà di quartiere, modello di società che ha caratterizzato per anni la nostra città”.

“Vorrei che ci fosse un ritorno al calcio dilettantistico fatto di volontariato e divertimento” si augura Emanuele Pacassoni, responsabile tecnico del Rivazzurra-Miramare, con “l’insegnamento dei valori principali come passione, rispetto, educazione umana e sportiva, aggregazione e socializzazione, aspetti che purtroppo nell’ultimo periodo a causa della crescita dell’agonismo e della competitività in alcuni casi sono venuti un po’ meno”. Secondo tecnici e dirigenti della sezione calcio della Polisportiva Stella occorre “concentrarsi principalmente sull’aspetto ludico e sociale che sta alla base dell’attività giovanile”.

“Le società sportive nei prossimi anni andranno incontro a stagioni difficili, sempre se sarà possibile avviarle e necessiteranno di un aiuto economico per non gravare sulle famiglie” è il monito di Dario Semprini, allenatore e dirigente del Rimini United. Gli fa eco il presidente dell’Usd Corpolò, Andrea Vignali: “Dovremmo andare incontro alle famiglie che saranno costrette a tagli nelle spese”. Per risolvere la questione Saverio Campanale, presidente dell’Atletico Viserba, chiede l’intervento dell’amministrazione comunale tramite contributi. Per Andrea Signorini, responsabile attività giovanile del Vis Misano F.C., la nuova sfida “sarà quella di far riscoprire gli hobby al di fuori delle mura di casa; il mondo sportivo deve essere pronto ad affrontare questa nuova ‘sfida’ sociale”. Insomma, tante idee con al centro la persona. È da questo che bisognerà ripartire.

Roberto Bonfantini