Casa di riposo Zangheri, i sindacati chiedono la presa in carico da parte dell’Ausl 

La casa di riposo Pietro Zangheri è il più grave dei problemi contingenti che la città di Forlì sta vivendo. Per cercare di trovare una soluzione condivisa che vada a salvaguardare il più possibile i 300 residenti anziani e 140 dipendenti, mercoledì 15 aprile Cgil, Cisl e Uil e le categorie dei Pensionati e della Funzione Pubblica hanno incontrato in video conferenza l’assessore Tassinari, la dirigente dei Servizi Sociali,  il direttore dei Distretto Sanitario di Forlì. Alla videoconferenza erano collegate anche la direttrice e la presidente di Zangheri. Durante l’incontro, durato circa due ore,  si è resa ancora più evidente la gravità della situazione che la struttura sta attraversando, trovandosi ad affrontare, un’emergenza sanitaria improvvisa e dalle dimensioni particolarmente preoccupanti.

Col passare dei giorni, infermiere e assistenti hanno preso ad ammalarsi; nonostante ciò, chi è rimansto non si è perso d’animo, ma è evidente che la “buona volontà” non è più sufficiente. Mancanze, anche di competenze specifiche o ritardi, oggi significano mettere a rischio la salute di ospiti e operatori. I sindacati avevano chiesto più volte alla direzione l’assunzione di personale che integrasse le defezioni e sono arrivati dei tirocinanti, ai quali va fatto un caloroso plauso, ma questo non basta: serve personale specializzato medici, infermieri e Oss, ma soprattutto serve una direzione sanitaria, che può essere solo in capo all’Ausl. Ad oggi si contano 74 residenti e 20 operatori contagiati, a cui vanno tristemente aggiunte le 5 persone defunte. I familiari sono fortemente preoccupati e la comunicazione tra struttura, ospiti e famiglie ha avuto e continua ad avere vuoti preoccupanti.

Per questo, la richiesta di Cgil, Cisl e Uil al sindaco è quella della presa in carico della struttura da parte di Ausl , quantomeno per i reparti covid. Serve una adeguata professionalità sanitaria direzionale, un coinvolgimento ancora più massiccio e permeante di Ausl per l’intera fase di emergenza, quale unica strada per garantire la tutela e la rappresentanza delle persone fragili e dei loro famigliari oltre che dei dipendenti tutti che hanno dimostrato la loro dedizione e senso di responsabilità.