Una suora da ricordare in modo speciale

A Forlimpopoli ci si può ritenere fortunati: mentre la comunità di Sacerdoti si è rinforzata con la presenza di don Victor, con la nomina del nuovo parroco don Stefano, con l’arrivo del diacono don Filippo, con la presenza riconfermata di don Agostino e don Aldo, continua ad avere un ruolo importante la storica istituzione oggi denominata “Casa di Accoglienza Maria Immacolata” guidata fin dal 1868 dalle così dette “suore della carità”. Agli inizi in ambienti attigui all’ospedale come orfanatrofio, ed in seguito per accogliere i figli degli emigrati. Poi nel 1963 si inaugurò l’attuale sede con l’obiettivo di fare il centro principale delle attività delle suore, rivolte alle esigenze della comunità. C’è stato un susseguirsi di personale religioso competente ed attivo secondo il carisma dei santi fondatori francesi, rispondendo alle più svariate necessità di assistenza ospedaliera, a domicilio e di accoglienza. Grati a tutte le suore, come non ricordare specialmente suor Luisa? Quasi per fare grata memoria a tutte le suore, è stata dedicato, domenica 27 gennaio il teatrino parrocchiale di S. Pietro a suor Raffaella (Ester Soccetti, nella foto) lei, quasi libera battitrice, ha riversato il suo entusiasmo in modo speciale alle attività della parrocchia di S. Pietro. Nata a Campli (Teramo) il 02.10.1930 è deceduta a Siena il 02.07.2014. E’ stata attiva a Forlimpopoli dal 1963 al 2012 con i parroci: mons. Antonio Drudi (1963.1975), don Roberto Rossi (1975-1997), don Aldo Budelacci (1997-2012). Era il “vice-parroco” versione femminile . Ha avuto il dono di “occupare poco spazio” e la trovavi in tutti i posti nei quali se c’era lei tutto funzionava bene. Ha espresso il carisma vincenziano con i ragazzi, gli adulti, gli anziani. Grazie suor Raffaella continua a volerci bene, sii accanto a noi e alla tua comunità di persone consacrate.

Budelacci don Aldo