Sanità, la Regione abolisce il superticket per i redditi fino a 100mila euro

La consigliera regionale Pd Lia Montalti

Dal 1 gennaio 2019 la Regione ha deciso di abolire la tassa aggiuntiva su farmaci e visite specialistiche. Il superticket verrà abolito per le due fasce di reddito tra i 36mila e i 100mila euro e resterà in vigore solo per i redditi superiori ai 100mila euro all’anno.

“Una decisione – afferma la consigliera Pd Lia Montalti – che va incontro ai cittadini e alle famiglie dell’Emilia-Romagna, abbassando il loro carico fiscale. Inoltre, i superticket versati dai cittadini con redditi superiori ai 100mila euro all’anno verranno impiegati per un’ulteriore misura volta ad aiutare le famiglie con due o più figli, per le quali verrà abolito il pagamento del ticket base da 23 euro sulle prime visite specialistiche. Si tratta – sottolinea Montalti – di un beneficio per circa 330 mila famiglie emiliano-romagnole, pari a 1,5 milioni di residenti, di cui potranno avvalersi sia genitori sia i figli”.

L’abolizione del superticket, introdotto dal Governo nazionale nel 2011, e quella del ticket per la prima visita a favore delle coppie con due figli o più entrerà in vigore dal 1 gennaio 2019. Si tratta di una manovra coperta interamente da fondi regionali, con risorse per quasi 33 milioni di euro: i 22 milioni l’anno che entrano dal superticket destinato a sparire, e che quindi non saranno più a carico dei cittadini emiliano-romagnoli ma del bilancio regionale, e 10,6 milioni di euro necessari per togliere il ticket sulle prime visite per i nuclei familiari numerosi, in parte coperti dagli 8 milioni che entreranno dal superticket per i redditi superiori ai 100mila euro annui.

“Nulla cambierà – evidenzia la consigliera – per chi è già esente, che continuerà a non pagare la tassa aggiuntiva e neppure il ticket base per le specifiche esenzioni. Con questo provvedimento continuiamo a tutelare le fasce meno abbienti della popolazione, agevolando le famiglie numerose e quella parte di cittadini che si colloca negli scaglioni di reddito intermedi”.