Frutti dimenticati e biodiversità: a Forlimpopoli, un incontro a cura di Arpae e Ispra

Nell’ambito della collaborazione fra Arpae Emilia-Romagna ed Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) è stato recentemente pubblicato il decimo quaderno della collana “Natura e Biodiversità” dal titolo “Frutti dimenticati e biodiversità recuperata. Il germoplasma frutticolo e viticolo delle agricolture tradizionali italiane. Casi studio: Basilicata e Valle d’Aosta”.

La collana è dedicata allo studio delle specie frutticole italiane in pericolo di estinzione o non più coltivate e si inserisce tra le attività che Ispra conduce, insieme ad altri enti di ricerca e ad un gruppo di agricoltori, per il recupero e il mantenimento delle numerosissime colture che generazioni di contadini hanno selezionato e tramandato nei secoli.

In quest’ultimo libro sono presenti schede sintetiche con foto a colori di alcuni dei frutti appartenenti alle varietà dimenticate o a rischio di scomparsa: si tratta di varietà che appena pochi decenni fa erano abitualmente coltivate e prodotte e che oggi sono in pericolo di estinzione e la cui sopravvivenza è quindi legata allo sviluppo di una cultura della sostenibilità e a recenti piantumazioni in aree protette o in orti botanici.

Salvare la biodiversità di un territorio significa salvare il suo patrimonio genetico, economico, sociale e culturale di straordinario valore, fatto di eredità naturali ed umane, non sempre scritte ma ricche e complesse.

L’incontro di giovedì 28 giugno alle 21.00 si tiene presso la Chiesa dei Servi (Casa Artusi) di Forlimpopoli. Dopo i saluti di Maurizio Artusi (presidente dell’Accademia Artusiana di Forlimpopoli), intervengono Luigi Vicari (direttore della sezione Arpae di Ravenna), Sergio Guidi (referente Arpae di Ecosistema e Biodiversità), Maurizio Sirotti (naturalista della sezione Arpae di Forlì-Cesena), Adamo Guidi (gran maestro della ristorazione). Coordina la serata la vice presidente della Pro Loco di Forlimpopoli, Emma Giori.