Messa di ringraziamento di mons. Pizzi: il saluto alla comunità forlivese

Dopo dodici anni di cammino insieme, la comunità forlivese ha salutato numerosa mons. Lino Pizzi che ha concluso il suo ministero episcopale nella diocesi di Forlì-Bertinoro e si prepara a tornare a Rivara di San Felice sul Panaro nella sua parrocchia natale. 

Tra commozione e applausi, l’ultima messa del vescovo in Cattedrale, il 7 aprile, si è svolta nel segno del ringraziamento reciproco e con la promessa di mantenere vivo il legame nato in questo lungo tempo di servizio. “La distanza fisica – ha detto mons. Pizzi al migliaio di persone presenti in Duomo – non ci impedirà di continuare a volerci bene e a pregare gli uni per gli altri. Dodici anni vissuti insieme non si possono dimenticare, anche se verrà a mancare la consuetudine quotidiana: tanti volti, tante relazioni, tanti incontri e attività pastorali sono motivi per cui oggi vogliamo insieme ringraziare il Signore”. Ha poi espresso particolare gratitudine ai sacerdoti, perché “il vescovo da solo non può far nulla, insieme ai preti può fare tanto”, alla Caritas diocesana e a quelle parrocchiali, che “in questi anni di crisi economica e di forte immigrazione hanno condiviso e portato avanti con me la preoccupazione e l’impegno per i più deboli e i più poveri”.

La messa è stata concelebrata anche da mons. Giorgio Biguzzi, vescovo emerito di Makeni, in Sierra Leone

Il pensiero del vescovo è andato poi a tutti i forlivesi: “Voi volete ringraziare anche me e io desidero ringraziare tutti voi. Mi avete accolto pazientemente, benevolmente e con comprensione per i miei limiti”. Mons. Pizzi ha inoltre ricordato il suo successore, mons. Livio Corazza, che farà il suo ingresso in diocesi domenica 22 aprile, invitando ad “accompagnarlo con le preghiere, pronti a collaborare e a continuare il cammino con lui”.

Oltre ai fedeli, giunti da tutte le parrocchie della diocesi, in Duomo erano presenti autorità istituzionali, civili, politiche e religiose, responsabili delle associazioni e dei movimenti ecclesiali. Fra gli altri, il prefetto, Fulvio Rocco de Marinis, l’on. Marco Di Maio, il presidente della Fondazione Carisp, Roberto Pinza, e diversi sindaci dei comuni del comprensorio. La messa è stata concelebrata da una settantina di sacerdoti, fra cui anche mons. Giorgio Biguzzi, già vescovo in Sierra Leone.

Il vicario generale, mons. Pietro Fabbri, nel ringraziare mons. Pizzi ha ricordato il momento del suo ingresso in Diocesi, avvenuto con un “Eccomi, in punta di piedi, sempre presente nel solco tracciato da mons. Zarri”, rimarcando che “famiglia, giovani, poveri sono stati sin dall’inizio le priorità” e che “ha tessuto nei rapporti sociali relazioni fondate sulla fiducia reciproca”. Nel suo intervento a nome della città, il sindaco di Forlì, Davide Drei, ha affermato il rapporto di “amicizia e stima” sviluppatosi negli anni di episcopato, trascorsi “nel solco di una lunga tradizione di reciproco dialogo e rispetto con la comunità forlivese, contraddistintasi per l’attenzione verso i fragili, i poveri, i sofferenti”.

Ugo Mazzetti abbraccia mons. Pizzi

Ugo Mazzetti, segretario del consiglio pastorale diocesano, ha infine regalato a mons. Pizzi un paio di scarponi, affinché possa “continuare a camminare, incontrare e celebrare”, una tovaglia romagnola per “ricordarsi dei sapori della Romagna” e una busta con le offerte da destinare alle sue intenzioni di carità. La messa si è conclusa con la processione nella cappella della Madonna del Fuoco e con la distribuzione di un’immagine ricordo: la riproduzione di una foto di mons. Pizzi insieme a Papa Francesco, accompagnata da una frase di saluto: “Con l’augurio che la Chiesa diocesana splenda quale fontana del villaggio, sia segno di speranza per tutti, vi benedico e vi porto tutti nel cuore”.

MARIA DEPALMA